Grande successo ieri sera alla Pietra di Bismanova per il concerto di Emir Kusturica con la sua band, la No Smoking Orchestra. Duemila persone nello splendida cornice paesaggistica disegnata dalle luci e dagli effetti calendoscopici di una sapiente regia, hanno partecipato emotivamente con danze e canti agli inviti trascinanti del grande regista serbo.
E sul palco, insieme ai musicisti e alle cinque vocalist, si sono alternati i più noti successi legati ai grandi film che parlano del mondo dei gitani con la loro musica travolgente tra invenzioni strampalate -come i violini suonati a bocca da più musicisti-, e canti a squarciagola. Tra il rock, l’etnico e il punk ha proposto fra gli altri, i famosissimi :”Unza, Unza time” e “Bubamara”. Il binomio cinema/musica è diventato il marchio di fabbrica di Kusturica e della sua band, che è stato alla base del sodalizio con il compositore croato Goran Bregovic, finito clamorosamente e non senza strascichi avvertibili ancor oggi nelle graffianti dichiarazioni sul palco.
Da artista poliedrico, regista, musicista, scrittore e ultimamente produttore di yogurt e succhi biologici dai nomi altisonanti (Che Ghevara o Tito a seconda dei gusti), Kusturica stupisce per la sua voglia di mettersi in gioco, invocare giochi scaramantici con il pubblico, muoversi sul palco e trascinare i suoi musicisti. Davvero una prova di come si possano fare tante cose con un medesimo approccio vitale. Per uno come lui nato a Serajevo e profondamente legato alla cultura serba che si domanda nel suo nuovo libro appena editato :”Dove sono in questa storia” possiamo immaginare che l’Italia costituisca un punto di riferimento per il suo lavoro (è presidente onorario della Solares di Parma con cui collabora frequentemente) anche grazie all’impegno per il nuovo film in cantiere: “Verdiana”, ispirato al melodramma italiano.
A conclusione del concerto, Kusturica si è incontrato con gli organizzatori del concerto e con la Presidente Sonia Masini, ai quali si è detto ammirato dalla bellezza della Pietra di Bismantova.