“Siamo in una fase delicata, probabilmente si sta chiudendo un’era. Quale che siano le dinamiche in atto ci sono priorità cui dobbiamo dare risposte concrete. La manifestazione del 18 giugno a Roma, cui la Cisl ER era presente in massa è stata chiara. Il cambiamento ci deve essere, lavoriamo per portare a casa le priorità: riforma fiscale, lotta all’evasione, politiche attive per lo sviluppo, legge quadro per la non autosufficienza”.

Lo dice Giorgio Graziani, segr. gen. della Cisl dell’Emilia-Romagna, aprendo oggi i lavori del ‘parlamentino’ regionale del sindacato.

Da qui l’impegno della Cisl, ribadito da Graziani (e ripreso negli interventi del dibattito), a rapportarsi con la politica a tutti i livelli. Per rispondere, per esempio, al quesito di cosa succederà, dopo il referendum, circa il governo del ciclo idrico.

In E-R –osserva il leader regionale Cisl- ci sono timidi segnali di ripresa, è ripartito l’export, ma senza alcun effetto sul piano occupazionale. Pertanto, “in regione occorre passare dal tamponamento allo sviluppo” –osserva Graziani- sollecitando lo sblocco a livello nazionale delle risorse necessarie a promuovere politiche attive. “Gli accordi tra Stato e Regioni devono essere rispettati –rimarca con forza- per cui il ministro Tremonti non può esimersi dall’aprire i ‘cordoni della borsa’ per onorarli”. ‘Nuovo patto per lo sviluppo’ e ‘Protocollo di relazioni sindacali con la Giunta regionale’, siglati da Cgil Cisl Uil in E-R, per il sindacalista “sono utili strumenti per poter influenzare le scelte delle amministrazioni locali in vista della discussione sui bilanci 2012”.

Mentre un nuovo protocollo lo si vuole proporre anche con l’Anci, così da “incidere come sindacato in modo coordinato nelle scelte a livello locale”, Graziani ricorda come all’ordine del giorno in ambito strettamente sindacale sia il problema della rappresentanza. “Dobbiamo rendere operativi gli accordi siglati –rimarca con forza il segretario regionale Cisl- ribadendo la necessità di “trovare un avviso comune con tutti i soggetti che li rendano tali. Pena il rischio che altri (una legge ad hoc) possano intervenire. La priorità, comunque, -conclude il segretario regionale Cisl- è l’applicabilità degli accordi stessi”.