Raffreddori, febbre, mal di gola, sindromi dovuti al cambiamento del clima appena iniziato ma non è ancora tempo di influenza che arriverà da noi soltanto a dicembre. Il vaccino trivalente, composto da due ceppi (A/nuova caledonia e Fujan e B/Shanghai), è già disponibile nelle farmacie italiane e si trova in fascia C (a carico del cittadino) fatta eccezione per coloro che possono averlo gratuitamente attraverso i centri sanitari delle Asl o dal medico di famiglia, come gli over 65 e i malati cronici respiratori, diabetici, etc.
Gli esperti, infatti, consigliano la vaccinazione per chi ha 65 anni e oltre, i bambini e adulti affetti da malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (inclusa l’asma), malattie degli organi emopoietici, diabetici, chi soffre da malassorbimento intestinali e con fibrosi cistica, chi ha malattie congenite o acquisite (hiv) e chi soffre di patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirugici.
In particolare devono vaccinarsi i bambini reumatici ma anche tutto il personale sanitario di assistenza, chi ha contatti familiari di soggetti ad alto rischio e i soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo come gli insegnanti delle scuole dell’infanzia e dell’obbligo, delle poste e telecomunicazioni, della pubblica amministrazione e difesa, poliziotti, volontari dell’emergenza e il personale di assistenza alle case di riposo e infine tutti coloro che per motivi occupazionali sono a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali come chi lavora negli allevamenti e i veterinari pubblici.
La vaccinazione è consigliata da venerdì prossimo 15 ottobre fino alla fine di novembre. Mai prima, soprattutto per gli anziani, che potrebbero rischiare di essere più esposti in corrispondenza proprio del picco epidemico stagionale. Per chi, gli anni scorsi, si è già vaccinato è sufficiente una dose, altrimenti, come per i bambini al di sotto dei 12 anni e per gli anziani che mai si sono sottoposti a vaccinazione, occorre somministrare due dosi a distanza di un mese l’una dall’altra e comunque al massimo a fine novembre, primi di dicembre.
Il vaccino antinfluenzale può essere somministrato contemporaneamente ad altri vaccini, sia pediatrici che per gli adulti, utilizzando parti del corpo e siringhe diverse.
Anche le critiche del ministro della Salute Sirchia che ha chiesto l’abbassamento dei prezzi dei vaccini in Italia perche’ troppo alti rispetto a quelli europei, sembra non aver riscosso troppa enfasi. Secondo gli esperti di Farmindustria il prezzo del vaccino dipende esclusivamente da ogni azienda produttrice e, comunque, i sistemi sanitari di ogni Paese non sono confrontabili tra loro perchè ogni sistema adotta “equazioni” diverse: l’Italia, ad esempio, come prezzo massimo “di cessione” al servizio sanitario nazionale prende in considerazione il prezzo di fustella (scatoletta), decurtato dall’iva (10%) e diviso per due.
Chiaramente il prezzo finale, per motivi di concorrenza, scende ulteriormente. Il prezzo dei vaccini antinfluenzali 2004-2005, presenti in Italia, comunque sono rimasti gli stessi rispetto allo scorso anno e variano dai 10.85 euro a 15.39, con una media pari a 12,5 euro.
Il vaccino è gratuito per le categorie over 65enni e per i malati di alcune patologie particolari (come i diabetici e per chi soffre di fibrosi cistica o affetto da malattie respiratorie).