“Un crescendo di episodi, in pochi mesi, che non lascia spazio alle interpretazioni, quanto piuttosto e purtroppo, alla conferma di come il territorio nella geografia mafiosa sia crocevia di primo piano di affari illegali. Occorre pertanto una risposta ferma e concreta da parte di tutti, cittadini, istituzioni, mondo dell’impresa per continuare ad essere esempio virtuoso e a maggior ragione nella diffusione della cultura della legalità. Ma c’è necessità soprattutto che Magistratura e Forze dell’Ordine anche a Modena siano dotate di strutture e organici adeguati per contrastare la criminalità organizzata”. Dalle minacce a Don Boschini, ai nuovi arresti per traffico di stupefacenti di persone residenti nel modenese riconducibili a cosche calabresi: è amaro il bilancio secondo Confesercenti Modena, dato che l’episodio di stamani è il secondo del genere in pochissimo tempo.
L’operazione coordinata dalla D. D. A. di Torino e condotta questa mattina dai Carabinieri ha portato alla custodia cautelare di 142 persone in 4 provincie distinte. Tra queste c’è Modena in cui sono stati tratti in arresto due italiani residenti nel capoluogo e a Vignola e tre stranieri dei quali uno residente a Carpi e due a Savignano sul Panaro. “Nell’esprimere i nostri complimenti a Magistratura e Forze dell’Ordine per il brillante esito dell’operazione, ancora una volta poniamo in rilievo come la malavita non si faccia scrupoli a reclutare uomini sul territorio e di come il territorio medesimo rimanga al centro dei suoi insaziabili appetiti – afferma Confesercenti – Sono stati raggiunti fino ad ora buoni risultati, la preoccupazione però rimane alta e la guardia non va abbassata per nessuna ragione. Oltre ai traffici illeciti infatti, l’attività della criminalità organizzata oggi punta anche sul condizionamento dell’economia. Sarà opportuno quindi operare con determinazione e continuità affinché il contrastato avvenga con ogni mezzo”.
Confesercenti ritiene dunque si debbano ulteriormente rafforzare le strutture di investigazione e le azioni che muovono nella direzione della prevenzione all’infiltrazione delle organizzazioni mafiose. “Apprezziamo e condividiamo i passi in avanti compiuti, tra cui la scelta di abbassare a Modena il limite finanziario oltre il quale viene richiesta la certificazione antimafia e i buoni esiti conseguiti finora dall’Osservatorio provinciale sugli appalti. Ma sarà opportuno estendere il sistema delle regole anche ai privati e monitorare con attenzione pure il settore dei servizi perché, a causa della crisi economica e della diminuzione delle risorse, l’assegnazione di appalti al massimo ribasso può costituire un elemento di vulnerabilità”. Quanto al contrasto della criminalità organizzata sul nostro territorio, Confesercenti sostiene la proposta avanzata dal procuratore Vito Zincani in occasione dell’ultimo consiglio Provinciale straordinario sulle mafie. “L’azione della criminalità organizzata è in continua evoluzione, di conseguenza, un adeguamento della struttura investigativa operativa sul territorio modenese come del resto dei mezzi e degli uomini a disposizione sarebbero oltre che opportuni, importanti e necessari”.