Sarà di circa mezzo milione di euro la riduzione delle spese che la Provincia di Modena effettuerà in applicazione del cosiddetto decreto “taglia-spese” dello scorso luglio (il n. 168 del 2004).
La valutazione è ancora una stima, effettuata sulla base dell’interpretazione più restrittiva della normativa che, solo nelle ultime settimane, in assenza di circolari amministrative univoche, ha permesso di identificare i beni e i servizi da assoggettare alla riduzione della spesa, così come il procedimento per calcolare il taglio.
La differenza rispetto alle prime valutazioni del 21 luglio è dovuta essenzialmente alle modifiche apportate in Parlamento al provvedimento del governo approvando il giorno successivo un maxi-emendamento che accoglieva parte delle richieste degli enti locali. Per gli enti “virtuosi”, come la Provincia di Modena (in regola, cioè, con i parametri del Patto di stabilità interno negli anni scorsi e nei primi sei mesi del 2004) il provvedimento, infatti, si limita alle spese non già impegnate entro il 12 luglio. E a questo si aggiungono altre riduzioni su incarichi, consulenze e missioni.
“Proprio il 22 luglio, sulla base dell’emendamento approvato, abbiamo preso atto – ricorda Stefano Vaccari, assessore provinciale al Bilancio – che invece dei quasi sei milioni dell’allarme lanciato il giorno precedente, il taglio sarebbe stato di meno di un milione di euro, pur mantenendo fermo il giudizio politico sulla “stangata” del governo. Oggi possiamo essere ancora più precisi sulla cifra che, per quello che riguarda la Provincia, si attesta sotto il mezzo milione di euro, ma solo grazie a operazioni economico-finanziarie, come l’esternalizzazione del trasporto pubblico (e quindi delle relative risorse), con le quali – spiega l’assessore Vaccari – nel 2003 è stata anticipata la riduzione della spesa rispetto alla media degli anni precedenti. Il taglio, quindi, c’è, ma ha effetti limitati grazie alla capacità della Provincia di gestire con efficienza e lungimiranza il proprio bilancio, mentre il Governo continua a operare con misure ‘una tantum'”.