Sostenere i progetti di promozione integrata del turismo nel territorio, dando priorità alle proposte provenienti da reti di operatori sia pubblici che privati, e valorizzare i poli di eccellenza come i circuiti Terra di motori, dei Castelli e del Romanico, Appennino dolce e dinamico, il polo di eccellenze delle tipicità. Sono questi gli obiettivi principali delle linee strategiche del Programma turistico di promozione locale 2012 approvate dal Consiglio provinciale di Modena con il voto favorevole di Pd e Idv e quello contrario dell’Udc. Astenuti Pdl e Lega nord.
Come ha spiegato nella presentazione l’assessore alla Promozione del territorio Mario Galli, le linee di indirizzo del Piano, condiviso dalla Consulta provinciale per il turismo alla quale partecipano anche i Comuni, puntano «a incentivare l’internazionalizzazione dell’offerta turistica del territorio, rendere più efficace il coordinamento degli operatori delle diverse fasi della filiera turistica e sostenere la qualificazione dell’offerta».
Le linee guida sono «chiare e condivisibili» per Luca Gozzoli (Pd) che ha auspicato un «ruolo maggiore della Provincia nel coordinare e dare più efficacia all’azione della rete degli operatori, a partire dalle offerte degli enti di promozione, e nel costruire una proposta turistica integrata». Dello stesso parere Bruno Rinaldi (Pdl) per il quale, inoltre, la Provincia «dovrebbe premere sugli enti locali perché diano il giusto peso al tema della promozione turistica a cui bisogna dedicare idee e competenze». Contrario al Programma invece Fabio Vicenzi (Udc) perché si basa su una legge regionale (che definisce le linee guida generali e assegna i contributi) «ormai invecchiata e che propone strumenti superati che non funzionano più. La Provincia dovrebbe quindi impegnarsi a fare pressioni per modificare una legge non più adeguata, per non doverci ritrovare ogni anno a lavorare con strumenti inutili». Osservando che «se le linee strategiche, le stesse da anni, non portano risultati è evidente che qualcosa non funziona», Dante Mazzi (Pdl) ha affermato che «il peccato originale è nelle carenze della legislazione regionale che ripartisce i finanziamenti privilegiando la riviera e lasciando agli altri solo le briciole». «La Regione non discute sul sistema turistico da almeno due anni» ha aggiunto Mauro Sighinolfi: «Ovvio che manchi il sostegno alle nuove iniziative e che il turismo meno “scontato” non riesca a partire».
Per Sergio Pederzini (Idv) è necessario «educare a una mentalità turistica tutti gli operatori, il che significa, per esempio, costruire un sistema che accoglie e informa il turista sempre, anche nei giorni di festa, come si è fatto con il progetto innovativo dello Iat diffuso, o decidere insieme sulla promozione nazionale e internazionale», mentre Patrizia Cuzzani (Idv) ha posto l’accento sull’opportunità di «investire sulla rete museale della provincia che è tra le più importanti della regione». Partendo dal presupposto che a Modena «non c’è la cultura del territorio che hanno altre zone a maggior vocazione turistica», Giorgio Siena (Pd) ha sostenuto che «quindi c’è forse bisogno di uno sforzo maggiore per coinvolgere enti e associazioni nella costruzione di una rete operativa».