Le Segreterie confederali regionali Cgil Cisl Uil dell’Emilia Romagna hanno da tempo avviato una iniziativa sindacale sul ruolo delle multiutility nel superamento della crisi economica, perciò con una “lettera aperta” hanno chiesto ai 189 sindaci che parteciperanno all’assemblea dei soci del Gruppo Hera (che si riunirà domani, venerdì 29 aprile, per eleggere il nuovo Consiglio d’Amministrazione), di confermare la volontà degli enti locali affinchè nei prossimi tre anni il nuovo CdA definisca progetti ed investimenti per cui le reti e la qualità dei servizi siano un valore aggiunto per un contributo reale ad attraversare la grave crisi economica e sociale che coinvolge anche la regione Emilia Romagna.
A otto anni dalla costituzione di Hera, che nel 2003 ha aggregato sedici ex municipalizzate, è tempo di un serio bilancio sugli obiettivi strategici e sui risultati, per definire i progetti e gli investimenti dei prossimi tre anni. Convinte che le reti e la qualità dei servizi debbano essere un valore aggiunto per traguardare la crisi che pesa sull’Emilia Romagna, le tre Confederazioni regionali considerano il controllo pubblico del Gruppo la chiave indispensabile per tenere insieme gli aspetti sociali, economici ed industriali propri del ruolo di una grande azienda multiservizi in campo energetico-ambientale come Hera. E dunque sollecitano i sindaci a “confermare la volontà degli enti locali” in questa direzione.
Un messaggio propositivo, quello di Cgil, Cisl, Uil regionali, che hanno qualcosa da dire nel merito delle priorità del nuovo piano industriale triennale. In particolare, nella “lettera aperta” raccomandano grande attenzione alla sostenibilità ambientale e alle fonti energetiche rinnovabili, adottando le misure necessarie per attuare le Direttive Europee molto precise al riguardo, anche in rapporto al nuovo piano energetico regionale; invitano a rafforzare i compiti di presidio territoriale qualificando le funzioni integrate che già caratterizzano la struttura del Gruppo nella regione; sollecitano a sviluppare forme e strumenti di maggiore coinvolgimento delle comunità sulla sicurezza degli impianti, di fronte al potenziamento degli esistenti o alle nuove installazioni, anche attraverso la valutazione preventiva dei progetti.
Infine un punto importante riguarda la tutela del lavoro e la partecipazione dei lavoratori. I dipendenti di Hera, ai quali è richiesta alta capacità tecnico-operativa, sono oltre 6.400: vanno intensificate le attuali relazioni sindacali con l’obiettivo di una maggiore valorizzazione di tutti i lavoratori, siano essi dipendenti di Hera, di ditte in appalto o di cooperative sociali.