La memoria che va e che viene, la perdita del senso di orientamento, l’incapacità in certi momenti di riconoscere le persone, anche i propri cari, e poi non si riescono nemmeno a fare le cose più semplici, i piccoli gesti della quotidianità. Sono solo alcuni dei sintomi dell’Alzheimer, la forma più frequente di demenza che provoca un lento e progressivo declino delle facoltà cognitive e disturbi al comportamento portando alla perdita dell’autonomia.


La malattia di Alzheimer prende il nome dal neurologo tedesco che per primo l’ha descritta nel 1907, Alois Alzheimer. A Modena sono stimati in ottomila i soggetti malati di demenza, quasi tremila dei quali affetti proprio da Alzheimer.

La malattia ha una base genetica e familiare, ma è possibile svolgere un’azione preventiva con la socializzazione e con attività che tengano il cervello in funzione. Per le persone anziane, la solitudine è una condizione che favorisce l’insorgere della demenza.

Il malato di Alzheimer perde gradualmente l’autonomia fino ad arrivare ad avere la necessità di assistenza continua. Anche i gesti più semplici, come alzarsi, lavarsi, vestirsi, mangiare, vengono trasformati dalla malattia in complicati meccanismi che il paziente non riesce più a controllare.