Sono 31 le bonifiche di distributori di carburante dismessi attualmente in corso in tutto il territorio provinciale; di queste 12 sono nel comune di Modena. Gli altri comuni interessati da questi interventi sono Bomporto, Campogalliano, Camposanto, Carpi, Castelfranco Emilia, Castelvetro, Concordia, Novi, Ravarino, S.Felice sul Panaro, S.Possidonio, Savignano, Soliera e Vignola.


Si tratta di un’operazione severamente regolamentata per legge allo scopo di tutelare l’ambiente da eventuali contaminazioni di carburante disperso nel suolo. I vecchi impianti, infatti, sono stati costruiti con tecnologie molto diverse da quelle applicate per i nuovi che devono essere dotati di cisterne con doppie “camicie” in grado di prevenire alla radice ogni pericolo di fuoriuscita.

Per questo le imprese petrolifere, quando intendono eliminare i vecchi serbatoi interrati, devono seguire una precisa procedura che prevede prima di tutto l’analisi sulla presenza anche solo di tracce di sostanze inquinanti fuoriuscite, l’obbligo di verificare eventuali inquinamenti del suolo e, se necessario, la presentazione di un piano di bonifica che deve essere eseguito a carico delle imprese stesse e con il controllo dell’Arpa e dei Comuni; al termine delle operazioni la Provincia dichiara la bonifica definitiva del sito.

“In alcuni casi – afferma Alberto Caldana, assessore all’Ambiente della provincia di Modena – il terreno è risultato effettivamente contaminato anche se in genere non rileviamo inquinamenti particolarmente gravi. Però per questo tipo di impianti il rischio di fuoriuscite dovute alla corrosione rimane elevato, è necessario quindi mantenere un controllo costante per garantire tutte le bonifiche necessarie”.

Secondo i dati del servizio Controlli ambientali della Provincia in questi anni sono stati bonificati 12 siti su cui sorgevano altrettanti distributori di carburante dimessi: di questi quattro si trovano a Carpi e altri quattro a S.Possidonio.