L’ ‘autunno caldo’ delle imprese di trasporto merci è già cominciato. Sabato mattina prenderà infatti il via anche in Emilia-Romagna la ‘Campagna d’Autunno’ dell’autotrasporto, prima giornata di mobilitazione nazionale promossa da Fita-Cna.
In ogni provincia delegazioni della Fita-Cna (in alcuni casi unitariamente a Legacoop) incontreranno i rappresentanti delle istituzioni locali e i Prefetti. Per sensibilizzare l’opinione pubblica e dare visibilità alle richieste della categoria, davanti alle Prefetture saranno fatti presidi ‘simbolici’ da
parte di una ventina di automezzi, prevalentemente trattori stradali privi di semi rimorchi “in modo da evitare per quanto possibile – sottolinea la Cna – disagi e intralci al traffico” e saranno organizzati alcuni ‘punti di informazione’ con distribuzione di volantini per informare i cittadini sulle motivazioni della protesta: il caro prezzi (solo il gasolio è
cresciuto da inizio anno del 12%); il mancato riconoscimento del bonus fiscale e dell’avvio della procedura per il rimborso; le rigidità che sull’orario di lavoro del personale viaggiante rischia di introdurre la direttiva europea 15/2002; il disegno
di legge per la riforma dell’autotrasporto che – così come proposto – “determinerà la polverizzazione del settore e l’eliminazione di ogni regola tariffaria, sicurezza e legalità”.
E queste, rilevano gli artigiani della Fita-Cna, sono solo le questioni più eclatanti che stanno azzerando la redditività delle imprese, stimata in un -16% per l’anno in corso. “Se non si interverrà per invertire la rotta, l’intero comparto del trasporto su gomma (che rappresenta l’80% di tutta la merce
trasportata), già oggi duramente penalizzato da un’assurda politica tariffaria e da costi incontrollati, rischia di subire il colpo definitivo – spiega il presidente di Fita-Cna Emilia Romagna, Gilberto Piraccini – Nella nostra regione gli effetti
sarebbero devastanti; sia per le 23.200 imprese iscritte all’Albo e per i 36.000 addetti che queste occupano, di cui 18.500 dipendenti; sia per l’intero sistema economico, con particolari ripercussioni sui settori dell’agro-alimentare e della ceramica
e su tutto l’export. Non va dimenticato che le nostre imprese movimentano circa il 10% dei trasporti con origine e/o destinazione estera e rappresentano circa il 23% del fatturano
complessivo del trasporto nazionale”.
“L’autotrasporto regionale – evidenzia inoltre il presidente di Fita-Cna – movimenta (con merci che partono dall’Emilia- Romagna) circa 140 milioni di tonnellate di merci, di cui il 62% destinato alla regione ed il restante prevalentemente
indirizzato in Lombardia, Veneto e Toscana. Il fatturato delle imprese emiliano-romagnole è di 3.823 milioni di euro pari all’11,7% di quello nazionale che è di 32.627 milioni di euro”.
Dati rilevanti ai quali va aggiunto che l’autotrasporto concorre per il 33% al Pil regionale. Un patrimonio per l’intero sistema Emilia-Romagna, oggi fortemente a rischio.