“Siamo alquanto critici se non addirittura molto preoccupati – dichiarano Amedeo Faenza, Antonio Altiero, Silvia Manicardi, Guido Sirri, rispettivamente Presidenti di Confcommercio, Cna, Lapam, Confesercenti per la città di Modena – rispetto all’eventualità che in via Morandi possa sorgere un nuovo centro commerciale extralimentare da 10 mila metri quadrati. L’impatto sulle attività commerciali dell’area, già messe a dura prova negli scorsi anni dalla forte concorrenza della grande distribuzione oltre che dalla crisi economica, sarebbe a dir poco devastante!”. È questo il commento che arriva dai responsabili delle quattro Associazioni imprenditoriali modenesi a seguito delle indiscrezioni trapelate oggi sulla stampa locale, secondo cui l’amministrazione comunale avrebbe già deciso di collocare un grande e nuovo centro commerciale in città.

“Dopo la formulazione delle nostre osservazioni sulla pianificazione commerciale in città chiediamo all’Amministrazione di essere convocati urgentemente. Abbiamo la necessità di avere in tempi brevi, risposte adeguate ed esaustive ai forti dubbi sollevati da questo progetto; la cui eventuale collocazione sul territorio cittadino – precisano fermamente – dovrà avvenire esclusivamente al di fuori dell’anello della tangenziale”.

“Confidiamo – continuano Confesercenti, Lapam, Cna e Confcommercio – che, come abbiamo già richiesto nel corso dei precedenti incontri e nel nostro documento, ci venga finalmente fornito un quadro conoscitivo sufficientemente preciso, chiaro ed attendibile sugli elementi che sottendono le future scelte di pianificazione urbanistico-commerciale. Ciò anche nell’ottica di andare oltre l’argomento della supposta evasione di consumi extralimentari a favore di realtà extraprovinciali, utilizzato dall’amministrazione per giustificare l’insediamento di un nuovo centro commerciale”.

“L’incontro – concludono i quattro presidenti – sarà anche l’occasione per confermare la necessità prioritaria di sostenere politiche protese a favorire la riqualificazione, l’innovazione, il consolidamento della rete commerciale esistente, prima ancora di immettere sul mercato strutture in grado di provocare ulteriori mutamenti traumatici per le piccole e piccolissime imprese commerciali della città”.