«I deputati democratici non ci stanno ad accettare la decisione ministeriale. Una scelta grave, che mortifica le attese dei giovani modenesi che si sono sottoposti a rigorose selezioni per poter appagare le proprie aspirazioni formative e artistiche frequentando il liceo musicale. Vogliamo conoscere le ragioni di una scelta che umilia i 34 ragazzi aspiranti liceali e penalizza un territorio a forte vocazione musicale.
Peraltro ci chiediamo come mai siano presenti 8 istituti in Lombardia (due a Milano, a Bergamo, Brescia, Cremona, Pavia, Busto Arsizio, Como) e nel Veneto (a Verona, Este, Belluno, Montagnana, Padova, Vicenza, Castelfranco Veneto, Venezia), mentre in Emilia Romagna sia stato autorizzato solo quello di Parma e, per il prossimo anno, Forlì.
Che influiscano gli orientamenti politici espressi tradizionalmente dai territori? Certo è che dalle chiacchiere ai fatti il passo è lungo: le molteplici e ripetute dichiarazioni rilasciate da esponenti del governo sull’importanza dell’educazione musicale e l’enfasi con cui la ministra ha annunciato l’istituzione dei licei musicali si scontra con i tagli di Tremonti, con la scelta governativa di far cassa ai danni della scuola.
Modena perde il liceo musicale così come 70 cattedre nelle scuole superiori, a fronte di un sensibile aumento della popolazione studentesca (382 studenti in più nelle prime classi). Complessivamente i posti che il sistema scolastico modenese perderà sono 137: alla faccia della velleitaria riforma epocale!».