Mettere le mani sulle vestigia del passato, aiutando gli archeologi a esaminare il terreno scavato, alla ricerca di possibili reperti. Al parco Novi Sad di Modena l’opportunità è aperta a tutti da venerdì 8 a domenica 10 aprile. La tre giorni, dal titolo “Al lavoro con gli archeologi al Novi Park: indagine tra le discariche della città romana”, fa parte della 13esima Settimana della cultura e dell’iniziativa provinciale “Musei da gustare” e intende valorizzare la porzione di città romana emersa durante gli scavi per il parcheggio interrato Novi park. Sono previsti turni di circa un’ora, venerdì dalle 14 alle 18 e sabato e domenica anche di mattina, dalle 10 alle 13 (informazioni allo 059 2033100). L’attività si svolgerà in uno spazio appositamente attrezzato lungo l’anello esterno del parco Novi sad, all’altezza dell’ingresso della sala mostre del Foro Boario. Sabato 9 aprile alle 11.30 parteciperanno all’esame del terreno anche il sindaco di Modena Giorgio Pighi e gli assessori alla Cultura Roberto Alperoli e alla Mobilità Daniele Sitta.
I cittadini sono invitati a dare il proprio contributo partecipando all’indagine archeologica di un grande immondezzaio urbano, una buca che i romani utilizzavano come discarica “indifferenziata” e che potrebbe ospitare frammenti o reperti ancora integri, dai monili, alle monete, alle armi. Ad assistere i cittadini ci sarà il personale del Museo civico archeologico etnologico insieme a 30 studenti volontari del liceo classico Ludovico Antonio Muratori. Quella che potranno svolgere i cittadini non è una vera e propria indagine stratigrafica, perché il terreno è già stato rimosso dal contesto originario. Si tratterà comunque di un esame da svolgere con estrema attenzione: appassionati, curiosi, ragazzi e famiglie potranno così indagare il terreno, setacciarlo a secco e ad acqua per individuare i reperti di piccole dimensioni e successivamente interpretare insieme agli archeologi il risultato della ricerca.
Intanto, al Lapidario romano del Palazzo dei musei (viale Vittorio Veneto 5) continua con ingresso gratuito la mostra “Parco Novi Sad: archeologia di uno spazio urbano”, che presenta i primi risultati dello scavo già effettuato e alcuni dei reperti più significativi: ornamenti, lucerne, oggetti in bronzo e alcuni crani, forse appartenenti a condannati a morte per decapitazione. Secondo i primi studi, l’area faceva parte dell’immediata periferia della città romana. Numerose tombe affiancavano una strada in ciottoli, ottimamente conservata, che si staccava dal centro urbano in direzione di Mantova. Oltre alle testimonianze di epoca romana, la realizzazione del parcheggio ha riportato alla luce tracce di età protostorica, un monastero e un sepolcreto di età medievale e un cimitero riferibile all’epidemia di peste che colpì la città nel 1630. La mostra è organizzata da Soprintendenza archeologica, Museo civico archeologico, assessorati alla Cultura e Urbanistica del Comune di Modena e Modena Parcheggi, con la collaborazione degli Amici dei musei e dei monumenti modenesi e delle cooperative Archeologia e Archeosistemi. Resterà aperta fino al 17 maggio ed è accompagnata da una guida a cura di Ilaria Pulini, Silvia Pellegrini, Donato Labate e Mauro Librenti.