Ero anch’io tra la folla, domenica scorsa, in piazza Matteotti a Modena. Senza bandiere di partito e senza pregiudizi, a rappresentare soltanto me stessa, per tutelare dignità e senso morale, per conoscere, vedere, capire e non arrendermi. Ho partecipato come donna, come credente, come cittadina italiana, come essere umano libero e non rassegnato.
Negli ultimi anni, le donne sono state riportate ai margini della società: sul posto di lavoro, nella vita sociale e nella politica stessa. Allora manifestare con le donne, per le donne, significa tentare un risveglio, per il bene nostro e del paese intero.
Chi era in piazza domenica ha respirato un’aria elettrizzante, preludio e speranza di un modo nuovo di concepire l’impegno delle donne nella politica e nella società.
Certo, abbiamo invocato anche le dimissioni del premier, e non per il solo caso Ruby. Soprattutto, però, ci siamo ritrovate assieme perché siamo arrabbiate per le troppe donne che si impegnano a fondo ogni giorno, lavorando per sé, per la famiglia, per i figli, e che si vedono sorpassare da chi percorre tristi e squallide scorciatoie, fuori da ogni giudizio di meritocrazia, preparazione, esperienza e impegno.
Come possiamo tollerare che per lavorare, fare carriera nel mondo delle professioni, della politica e anche nello spettacolo passi il messaggio che non serve studiare, applicarsi e fare la “gavetta” ma è sufficiente “infilarsi” alla festa giusta e assecondare i desideri dei potenti, magari per ritrovarsi persino un posto sicuro in Parlamento?
Siamo arrabbiate anche per la mancanza di politiche familiari e lavorative a sostegno delle donne e della maternità, di aiuti concreti alle famiglie numerose, alle famiglie con persone diversamente abili, per la carenza in molte aree d’Italia di asili nido e per il sistematico impoverimento della scuola pubblica.
Siamo deluse per la nostra cara Italia, ormai derisa nel mondo, perché la politica bella – quella delle proposte e delle idee – è stata tristemente sconfitta da una deriva personalistica e affaristica, da una politica in bilico tra farsa a luci rosse e comportamenti discutibili, che sconfinano in reati penali gravissimi da accertare al più presto.
Siamo determinate e combattive, perché non è vero che siamo tutti uguali! Abbiamo aspettato tanto, forse già troppo… SE NON ORA QUANDO?
(Giulia Pigoni, Consigliere comunale PD Sassuolo)