Il Comune di Campegine – Assessorato alla cultura, nell’ambito delle iniziative organizzate per il prossimo 10 febbraio, Giorno del Ricordo, promuove “Fascismo, Foibe, Esodo. Le tragedie del confine orientale”, una mostra documentaria a cura della Fondazione Memoria della Deportazione, che sarà allestita nell’atrio dell’Auditorium adiacente alla Scuola Secondaria di Primo Grado a Campegine e visitabile dagli tutti gli alunni del plesso scolastico, dal 10 al 27 febbraio prossimi.

Il Giorno del Ricordo documenta la tragedia vissuta da una terra, l’Istria, in bilico tra due mondi – italiano e slavo – percorsi da eserciti, lacerati da contrapposizioni nazionali, divisi da mutevoli linee di confine. Dalla disgregazione del grande impero austro-ungarico, plurinazionale e plurietnico, i vari popoli trovano nuovo slancio alle diverse aspirazioni nazionali. La mostra documenta quegli anni cruenti e la stagione delle violenze, a partire dall’armistizio dell’8 settembre del ’43, che inaugura gli anni bui del confine orientale. L’Istria è occupata per oltre un mese dalle formazioni jugoslave: si consumano vendette politiche e personali. E’la prima tragedia delle foibe.

Alla Conferenza di Parigi, 10 febbraio 1947, l’Italia subisce una “pace ingiusta”: perde Fiume, Zara, le isole del Quarnero, quasi tutta l’Istria; si apre la “questione di Trieste” costituita in Territorio libero, focolaio di future tensioni. Nelle terre passate alla Jugoslavia si instaura il potere popolare. Tribunali del popolo, epurazioni, arresti, nuove uccisioni nelle foibe, nuove violenze. La risposta del regime jugoslavo ai “diversi” è l’espulsione, la pulizia etnica. Più di duecentomila istriani e dalmati lasciano la loro terra e si rifugiano in Italia, esuli in patria. L’esodo segna una lunga stagione di lacerazioni, di sofferenze, di lontananze. Di qui l’importanza di istituire un Giorno del Ricordo che faccia dire “mai più alla violenza, mai più all’odio razziale”, e che tale messaggio possa passare alle giovani generazioni, chiamate a tener viva la luce di fratellanza dei popoli d’Europa.