Alta adesione allo sciopero e straordinaria partecipazione alla manifestazione regionale svolta a Bologna: la Fiom ha superato brillantemente la “prova generale” dello sciopero nazionale proclamato per domani, che ha avuto oggi una importante anticipazione in Emilia Romagna. Migliaia di metalmeccanici hanno gremito il corteo sfilando sui viali e nel cuore della città, fino a Piazza Maggiore, dietro lo striscione portato dai lavoratori immigrati di Reggio Emilia con lo slogan “Il lavoro è un bene comune: da Pomigliano a Mirafiori difendiamo ovunque contratto e diritti.” Insieme a loro la Cgil regionale, che ha dato pieno sostegno alla giornata di lotta, e delegazioni delle altre categorie; numerosi i rappresentanti dell’associazionismo democratico, delle forze politiche anche nazionali, mentre gli studenti sono confluiti in piazza con un proprio corteo.
“Una manifestazione imponente e gioiosa – ha commentato il segretario generale Fiom Emilia Romagna Gianni Scaltriti – che insieme al successo dello sciopero conferma che la Fiom non minaccia le imprese e non ricatta nessuno. Non siamo ribelli, come qualcuno ci dipinge, ma un sindacato che ha come primo obiettivo di rappresentare gli interessi dei lavoratori”.
Gli interventi dal palco sono stati simbolici dell’ampio sostegno che ha ricevuto la mobilitazione della Fiom: oltre ai delegati della GD di Bologna Valeria Frascari e della Cnh di Modena Maurizio Cocerio, hanno parlato Marzia Marchi a nome del Comitato per l’acqua pubblica, Giulia Fiscato per gli studenti universitari, Gian Marco De Pieri per il collettivo “Uniti contro la crisi”, lo scrittore Stefano Tassinari a nome di un gruppo di scrittori bolognesi (tra i quali Fois, Lucarelli, Wu Ming, Grazia Varasani, Vaggi ed altri), che “da privilegiati lavorano con le parole e non con le presse” e riconoscono nel popolo della Fiom “l’unico punto di riferimento credibile per la costruzione di una vera opposizione nel paese”.
Dignità e diritti del lavoro, democrazia e rappresentanza, riconquista del contratto nazionale fabbrica per fabbrica: questi i temi al centro del discorso di Landini, che ha chiesto a Marchionne di riaprire la trattativa sulla Fiat e in conclusione ha sollecitato la Cgil alla decisione dello sciopero generale “per sconfiggere Confindustria e cambiare governo”. Dal canto suo Susanna Camusso ha difeso lo strumento del contratto nazionale e il diritto costituzionale dei lavoratori a scegliere liberamente il proprio sindacato, invitando il governo ad aprire subito un tavolo per discutere i piani della Fiat.
Prima di arrivare al corteo, Maurizio Landini e Susanna Camusso hanno partecipato alla cerimonia istituzionale per la “Giornata della Memoria”, con la deposizione di corone alle lapidi dedicate agli ex-deportati e agli ex-internati.
Alcuni dati dello sciopero
In provincia di Reggio Emilia: Comer Reggiolo 80%, Tecnogas 100%, RCF 100%, Brevini 95%, Interpump 100%, Immergas 85%, Bombardini 80%.
In provincia di Bologna: 3F Filippi 85%, Arcotronics 90%, Bonfiglioli 80%, Ceam 70%, Ducati Motor 90%, GD 90%, Ima 80%, Lamborghini 85%, Magneti Marelli 85%, Marchesini Group 50%, Motori Minarelli 70%, Kpl 70%.
Nell’imolese: Site 90%, Berco 90%, Hydrocontrol 85%, Mecavit 90, Tassari 70%, nella cooperazione 45%.
A Modena: Wam 85%, Annovi&Riverberi 90%, Caprari 80%, Maserati 90%, Rossi Motoriduttori 90%, Titan 85%, Tmm 80%.
A Parma: 85% Sidel, Sma 75%, 70% Ocme, S. Polo Lamiere 70%, Cft 65%.
Piacenza: Astra 75%, Tectubi 70%, Metalwacum Ranger 95%.
In provincia di Rimini: Berni Fida 90%, Paglierini 80%, Valtellina 90%, Scm Group 70%, Oleodinamica Rossi 100%.
A Forlì: Bonfiglioli 85%, Officine Maraldi 90%, Marcegaglia 75%, Electrolux 60%, Celli 90%, Carpigiani 90%.
A Ravenna: Marini 90%, Metalsider 90%, Marcegaglia 50%, Rosetti 70%.
A Cesena: Sacim e Fira 100%, Celbo 90%.
Nel ferrarese: TRW 75, Fox 90%, Lte 60%, Lamborghini Calor 85%, Berco 75%, Fava Essiccatoi 85%.