«Siamo fortemente preoccupati per le pesanti ricadute sociali derivanti dalla decisione del gruppo Gambro di delocalizzare ed esternalizzare alcune produzioni dello stabilimento di Medolla. Siamo anche molto sorpresi da questa decisione». Il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini sottolinea infatti come «il settore biomedicale sia uno di quelli che hanno retto meglio l’urto della crisi dimostrando, anzi, una buona capacità di reazione, come ha certificato il recente studio di Banca Intesa sui poli tecnologici che pone il distretto di Mirandola tra gli esempi virtuosi del Paese. Alla luce di questo, non si comprendono le ragioni di una simile scelta».
«Di fronte a una decisione così grave, sia per quanto riguarda il futuro dei 400 lavoratori coinvolti sia per l’indotto – aggiunge Sabattini – facciamo appello al senso di responsabilità dell’azienda. Il sistema degli enti locali, che è stato parte attiva nella nascita e nello sviluppo del distretto biomedicale, farà sentire la propria voce e si attiverà per sollecitare una soluzione positiva a questa vicenda. Così come siamo certi – continua il presidente della Provincia – che la Regione Emilia Romagna farà la propria parte, come ha sempre fatto finora a supporto dei casi di crisi aziendale. Ma è assolutamente necessario che il ministero delle Attività produttive e il governo si facciano carico del problema, mettendo in campo ogni iniziativa utile a evitare la perdita di posti di lavoro e l’impoverimento di un distretto che, puntando sull’innovazione e la ricerca – conclude Sabattini – ha dimostrato finora la capacità di competere sui mercati internazionali e di resistere alla crisi».