Nell’ambito delle iniziative del Giorno della Memoria, sabato 29 gennaio, alle ore 16, nel cinema Rosebud di via Medaglie d’Oro della Resistenza 6, il Comune di Reggio Emilia propone lo spettacolo di Pino Petruzzelli ‘Zingari – L’olocausto dimenticato’, racconto dedicato ai 500.000 zingari uccisi nei campi di sterminio nazisti una storia dimenticata e mai scritta.
‘Zingari’ è una produzione di Centro teatro ipotesi e Festival teatrale di Borgio Verezzi, realizzata con la collaborazione del Teatro stabile di Genova. Info: 0522 456711
SCHEDA SPETTACOLO. Nei vari processi contro i nazisti responsabili di crimini contro l’umanità, primo fra tutti quello di Norimberga, mai nessuno si preoccupò di sentire la testimonianza di uno zingaro. Al processo di Gerusalemme, nonostante Eichmann si fosse dimostrato consapevole delle pratiche di deportazione degli zingari, il capo d’imputazione che riguardava questo argomento venne annullato. Nessun responsabile fu chiamato a rendere conto dello sterminio degli zingari.
Pino Petruzzelli, protagonista di reportages in forma di spettacolo dedicati al Marocco, all’Albania, al G8 di Genova e al Messico, sta realizzando una nuova serie di ‘Portraits teatrali’ dedicati alla cultura Rom e Sinta e da oltre un anno è in viaggio per l’Europa sulle orme degli zingari attraverso Italia, Bulgaria, Albania, Francia, paesi dell’ex Yugoslavia e Turchia. Il primo appuntamento è dedicato al genocidio degli zingari, che nasce dal pregiudizio e dal razzismo imperanti nella Germania degli anni trenta. A Berlino il dottor Robert Ritter, direttore del Centro di Ricerche per l’Igiene e la Razza dichiara che “gli Zingari risultano come un miscuglio pericoloso di razze deteriorate” e che “la questione zingara potrà considerarsi risolta solo quando il grosso di questi asociali e fannulloni sarà sterilizzato”. La dottoressa Eva Justin rivela al modo accademico nazista, nella sua applaudita tesi di laurea, la presenza nel sangue degli zingari di un gene molto, ma molto pericoloso, il gene dell’istinto al nomadismo, il terribile wandertrieb.
Lo spettacolo è un viaggio nella memoria alla scoperta di una pagina di storia che non trova spazio nei testi scolastici. Un genocidio dimenticato, così come dimenticati sono stati i risarcimenti dovuti agli zingari perseguitati durante il nazismo.
Uno spettacolo carico di umanità e di amore per un’etnia, quella Rom e Sinta, che nel corso degli anni più che essere sconosciuta è stata misconosciuta.
HANNO SCRITTO. “… se è atroce quello che è accaduto, ancora più atroce sarebbe dimenticare: bisogna rammentare e far conoscere che nei lager accanto ai triangoli gialli di sei milioni di ebrei c’erano quelli rosa degli omosessuali, quelli rossi degli oppositori politici e quelli neri degli ‘arianissimi’ zingari che hanno pagato con più di mezzo milione di vittime il loro essere zingari.
Pino Petruzzelli dà vita a un canto civile e disperato contro una delle più orribili malattie dell’anima: il razzismo.”
(Magda Poli – Il Corriere della sera)
“E’ una storia meno nota del genocidio ebraico, per il carattere orale della cultura zingara e per la collocazione sociale molto subalterna; ma le tappe e i protagonisti sono più o meno gli stessi e l’ordine di grandezza della strage è sempre imponente, circa 500.000 vittime. Lo racconta lo spettacolo di Pino Petruzzelli interpretato dall’autore stesso. In questa sorta di orazione civile non vi sono scene né personaggi di finzione: Pino Petruzzelli ricostruisce davanti ad un leggio le vicissitudini dei Rom, dalla progressiva emarginazione medievale agli orribili esperimenti ‘medici’ subiti nei lager nazisti, alla beffa dei mancati risarcimenti dopo la guerra.
Si esce scossi, desolati, indignati. Ma, forse, con meno pregiudizi”
(Ugo Volli – La Repubblica)
“Pino Petruzzelli ha scritto ‘Zingari: l’olocausto dimenticato’, un esempio alto di teatro civile.”
(Giuliana Manganelli – il Secolo XIX)