Ieri il Parlamento ha respinto una mozione di sfiducia contro il ministro ai Beni culturali, Sandro Bondi, presentata dall’opposizione. Oggi il Pd, dopo essere stato sconfitto per la terza volta in Parlamento, in poche settimane, è tornato alla carica, come un toro inferocito, tappezzando la nostra città con un manifesto sul quale a lettere cubitali è scritto: “DIMISSIONI – BERLUSCONI UMILIA IL PAESE”.

Evidentemente il Pd non riesce ad accettare più le regole della democrazia e, dopo aver tentato di usare politicamente una parte della magistratura per destabilizzare il Paese e rovesciare l’esito del voto popolare, ora attacca manifesti che dimostrano, prima di tutto, la sua frustrazione e la sua incapacità di proporre un’opposizione basata su un programma politico alternativo.

Per il Pd un unico verbo: “UMILIARE”. Umiliare il Presidente del Consiglio, umiliare il Governo, umiliare gli italiani. Colpire l’immagine di Berlusconi e di chi governa con lui. Per il Pd, i processi non si fanno nei tribunali, ma attraverso i media e nelle piazze. Un’unica ossessione, l’antiberlusconismo, non una proposta seria, nessun programma per il futuro dell’Italia.

Il Pd si deve vergognare di questo atteggiamento politicamente golpista ed accettare la regola fondamentale della democrazia, in base alla quale il Governo ed il suo Presidente si cambiano solo attraverso nuove e libere elezioni.

Il ministro Sandro Bondi è uscito vincitore da un tentativo, maldestro, di assegnargli il ruolo di capro espiatorio di tutti i mali del patrimonio artistico e culturale italiano.

In realtà Bondi ha operato bene e merita la fiducia degli italiani.

L’opposizione, invece, non si dimostra un’alternativa credibile, di fatto, è stata sfiduciata dagli italiani.

(Fabio Filippi)