Il Consiglio comunale di Reggio Emilia aderisce alla campagna mondiale per sostenere la candidature delle donne d’Africa al Nobel per la pace. Lo ha stabilito ieri l’assemblea di Sala del Tricolore approvando una mozione presentata dal consigliere Matteo Riva (Idv) in cui si chiedeva appunto di aderire alla campagna Noppaw (Nobel Peace Prize for African Women) e di organizzare iniziative locali di sensibilizzazione sul ruolo delle donne africane rispetto alla costruzione della pace, prevedendo anche momenti dedicati a questo tema nelle celebrazioni 2011 della festa della donna.

“Già nel 2009 il Cipsi , un coordinamento di 48 associazioni di solidarietà e cooperazione internazionale, e Chi Ama l’Africa hanno lanciato la campagna per l’assegnazione del Nobel collettivo per la Pace alla donne africane – ha detto l’assessore comunale alla Cura della comunità e alle pari opportunità Natalia Maramotti illustrando i temi della mozione – L’idea è nata a Dakar, nel corso di una seminario basato sul come costruire una nuova cooperazione tra Africa e Europa, per valorizzare come le donne in Africa siano testimonianza concreta di come dalle piccole cose, si possa costruire una nuova relazione umana e raggiungere quell’armonia che è garanzia di pace. Sulle donne africane si basa l’economia familiare e spesso quella nazionale dei loro rispettivi paesi.

Sono protagoniste da decenni del micro-credito, sono le socie di cooperative agricole e commerciali, sono impegnate sulla difesa della salute, soprattutto contro l’Hiv e la malaria, sono loro che svolgono formazione sanitaria nei paesi, sono le donne che si impegnano contro pratiche quali l’infibulazione e la mutilazione genitale, sono sempre loro che riescono a organizzarsi per la pace anche quando è contro di loro che si sfoga sommamente l’ aggressività maschile”.

“L’Africa cammina sui piedi delle donne ha detto il presidente del Cipsi presentando l’iniziativa Noppaw. Non pensiamo che la sua affermazione sia solo una metafora – ha proseguito Maramotti – Da 10 a 20 chilometri al giorno sono le distanze percorse dalle centinaia di migliaia donne per recuperare l’acqua necessaria alla famiglia e vendere al mercato i pochi beni che la terra produce. Lo fanno spesso portando il peso dei loro figli sulle spalle, non solo metaforicamente. Del resto le donne costituiscono speranza di cambiamento e di democrazia anche in occidente direi qui e ora. Viviamo oggi in una dimensione globale, per cui nessun destino di è estraneo.

Per questo vogliamo aderire formalmente alla campagna Noppaw, sensibilizzare la cittadinanza perché proceda a sua volta in tal senso, favorendo la conoscenza del ruolo delle donne d’Africa nella costruzione di un futuro di speranza e di democrazia. Già nel settembre scorso, in occasione del primo incontro del tavolo Primavera Donna, l’Amministrazione ha proposto tra i tre temi su cui concentrare l’attenzione per l’organizzazione delle tre iniziative che caratterizzano il calendario di Primavera Donna, il tema del femminismo d’Africa, dei movimenti che lo compongono e dei suoi obiettivi. Vorrei concludere con le parole di Kofi Annan, pronunciate nel 2006, quando era segretario generale dell’Onu: è impossibile realizzare i nostri obiettivi discriminando metà delle specie umane. Uno studio tra l’altro ci ha insegnato che non c’è strumento di sviluppo più efficace della promozione delle donne”.

Il documento è stato approvato con 23 voti a favore (Pd, Idv, Sev, Reggio5stelle, Città Attiva), 4 voti contrari (Lega) e 5 astensioni (Pdl).