«Chi ha protestato per le decisioni della giunta Pighi su Serdom sostenga coerentemente la scelta prioritaria di finanziare i sevizi per il sostegno alle persone non autosufficienti». Lo chiede il segretario provinciale del sindacato pensionati Fnp-Cisl, Pietro Pifferi, che interviene sul dibattito scaturito dopo la delibera della giunta Pighi che modifica il regolamento per la concessione dei contributi ai servizi domiciliari (Serdom). Per chi non lo sapesse, Pifferi è un addetto ai lavori, avendo lungamente discusso il progetto con il prof. Marco Biagi fin dal 1997. «Chi si straccia le vesti probabilmente ha qualche ragione, visto che – osserva Pifferi – Serdom non è semplicemente un fiore all’occhiello del welfare modenese, ma soprattutto un servizio che, dal 2002 a oggi, ha permesso a circa 3 mila famiglie modenesi di regolarizzare la propria badante». Il segretario dei pensionati Cisl ricorda che il distretto 3 (Modena e Comuni limitrofi) ha un bisogno vitale di allargare i servizi domiciliari del welfare nell’interesse delle persone disabili, per contenere i costi e perché aumentare i posti letto nelle strutture protette (ci sono oltre 3 mila anziani in lista d’attesa) richiederebbe investimenti ancora più ingenti. «Sappiamo che Serdom ha dovuto fare i conti con situazioni oggettive: il venire meno, non da oggi, dei contributi Ue e della Fondazione Cassa Risparmio Modena, l’aumento delle domande di accesso al servizio nel primo semestre 2010. In periodo di scarsità di risorse, – continua Pifferi – il problema vero sta nelle scelte prioritarie da compiere sul bilancio comunale e nella definizione di un’equa compartecipazione delle famiglie (non dei singoli utenti) alla spesa per il welfare sulla base dell’Isee (Indicatore della situazione economica equivalente). Da questo punto di vista voglio sperare che sia la volta buona per aprire un confronto serio tra la giunta comunale e le organizzazioni sindacali per capire su quali entrate si può contare, come vengono impiegate, quali sprechi e doppioni si possono eliminare. Oltre a individuare insieme le priorità, chiediamo al Comune – conclude il segretario provinciale della Fnp-Cisl – di aumentare il suo contributo e impegno nella lotta contro l’evasione fiscale».