‘Tradizione rurale e innovazione: la via Emilia una storia italiana’. E’ questo il titolo del XIII Congresso nazionale dei dottori agronomi e dottori forestali che si terrà in Emilia Romagna dal 22 al 25 settembre, organizzato dal Conaf.
Sarà ripercorso uno spaccato della storia dell’agricoltura e dell’agroalimentare italiano che nel corso dei decenni si è sviluppato lungo la via Emilia, ma non solo. Sarà soprattutto l’occasione per tracciare un aggiornamento puntuale e dettagliato sullo stato attuale di una categoria al centro della società civile italiana, che conta 21.351 iscritti fra dottori agronomi e dottori forestali (1.259 in Emilia Romagna), che ogni giorno operano in tutta Italia.
Il taglio del nastro è in programma mercoledì 22 a Reggio Emilia, nel suggestivo Teatro municipale ‘Valli’, successivamente alla consegna al Conaf da parte del sindaco Graziano Delrio del primo Tricolore nell’anno del 150° dell’Unità d’Italia.
“Prosegue con il Congresso in Emilia Romagna il progetto Paese lanciato dal Conaf un anno fa – sottolinea Andrea Sisti, presidente del Consiglio dell’Ordine nazionale dei dottori agronomi e dottori forestali – e lo farà nei quattro giorni di lavori ed eventi congressuali, partendo da una considerazione, quella che la nostra categoria sta velocemente acquisendo la consapevolezza della sua centralità nella società italiana. Siamo una professione dinamica ed innovativa, al centro dell’attualità e delle sfide dell’ambiente, agricoltura, territorio e professioni. Siamo pronti a dare il nostro contributo e prenderci le responsabilità che ci spettano”.
“Reggio Emilia è onorata di ospitare il Congresso nazionale dei dottori agronomi e forestali – dice il sindaco Graziano Delrio – e di conferire loro, in questa occasione, il Primo Tricolore, maggiore riconoscimento della nostra città. La competenze e il lavoro di questi professionisti è di grande importanza per la comunità, per la nostra Salute e la qualità dell’alimentazione, come per la tutela dell’ambiente, la corretta pianificazione del territorio e naturalmente per l’agricoltura, settore economico di forte tradizione e protagonista di scelte innovative nel Reggiano, fonte di occupazione diffusa anche nelle giovani generazioni e produttore di tipicità alimentari note in tutto il mondo.
Il territorio comunale di Reggio è destinato per circa l’80 per cento (18.470 ettari) all’agricoltura e ai servizi a questa dedicati. La cura dell’ambiente e in particolare del verde pubblico è fra gli obiettivi prioritari della nostra Amministrazione: la dotazione di verde procapite a Reggio è fra le più alte in Italia, 57 metri quadrati per abitante; contiamo su 9 milioni di metri quadrati di verde pubblico e 40 parchi pubblici urbani: risultati riconosciuti dal premio nazionale ‘La città per il verde’, che ci è stato assegnato nel 2009. Il nuovo Piano strutturale comunale prevede importanti tutele per l’agricoltura e l’ecologia, fra l’altro con la creazione di parchi-campagna, fluviali e fasce boscate. Possiamo dunque dire che agricoltura e ambiente, e coloro che se ne prendono cura, a Reggio sono di casa”.
Durante il congresso saranno approfonditi temi di estrema attualità come la riforma delle professioni; della qualità e sicurezza agroalimentare e dei cambiamenti della politica comunitaria oltre il 2013. Inoltre quattro sessioni di lavoro saranno dedicate ai processi di valutazione ambientale e biodiversità; dell’uso sostenibile degli agrofarmaci; del governo del territorio e delle prospettive dello sviluppo rurale. Non mancheranno eventi con ospiti nazionali ed istituzionali, esperti delle diverse tematiche toccate dal congresso, momenti dedicati alla valorizzazione della professione e alla scoperta delle eccellenze agroalimentari regionali.
E’ la prima volta nella storia del Consiglio nazionale dei dottori agronomi e dottori forestali che il Congresso si tiene in Emilia Romagna: “La Via Emilia – afferma Alberto Bergianti, presidente dell’Ordine provinciale di Reggio Emilia – racchiude in sé una miscellanea di tradizione ed innovazione senza pari al mondo: è l’esempio di come una realtà possa essere modificata profondamente dalla laboriosità dell’uomo senza perdere di vista le proprie origini e le proprie tradizioni”. Lungo questa direttrice si è sviluppata l’agricoltura moderna con le sue contraddizioni, ma anche con la sua forza: “L’agricoltura italiana – aggiunge Bergianti – ha affrontato e vinto prima la sfida della fame, poi quella della modernità ed, infine, quella della globalizzazione. In questa terra troviamo le più alte espressioni della qualità agroalimentare italiana e nel contempo le criticità derivanti dal consumo di suolo, dall’urbanizzazione spinta, dall’abbandono delle zone svantaggiate, dalla necessità di semplificazione dei modelli produttivi e gestionali”.
“La Federazione – afferma il presidente della Federazione dei dottori agronomi e dottori forestali Emilia Romagna Claudio Piva – ha accolto con estremo favore la scelta del Conaf di tenere in Emilia Romagna il XIII Congresso nazionale e ha deciso di proporre al Consiglio nazionale l’ipotesi di un congresso impostato su diverse sedi provinciali. Pur nella consapevolezza di un maggior carico organizzativo, la decisione è stata basata soprattutto sulla considerazione che la regione e gli ordini hanno caratteristiche variegate e peculiarità tali da rappresentare, nel complesso, un interessante squarcio dei principali temi, potenzialità e problematiche della realtà agricola e rurale italiana, che, però, non poteva essere colta nella medesima misura dalla localizzazione in una singola sede. Ecco allora prendere corpo la localizzazione dei lavori principali su Reggio Emilia, Parma, Modena e Bologna con le altre date di avvicinamento di Cesena-Faenza e Ferrara e quella di Piacenza del prossimo dicembre. Anche i temi congressuali riprendono alcuni argomenti particolarmente sentiti nella regione; l’agroalimentare, la bonifica ed la corretta gestione del suolo e del territorio, la sostenibilità nell’uso dei fitofarmaci e la biodiversità, oltre ad altri di interesse più generale della categoria come la riforma degli ordini e la revisione della PAC e la formazione di base”.
“Il Congresso sarà un momento di alta discussione per tutti gli agronomi e forestali oltre che di alto confronto con gli altri attori del mondo agrario, rurale e professionale – conclude Piva – Come Federazione Emilia, abbiamo l’obiettivo di ottenere riscontri positivi sia nei confronti dei giovani colleghi, per i quali vi sono ancora spazi disponibili per la libera professione ma anche in termini di positivi rapporti con gli Enti territoriali, mantenendoci nel solco ideale già iniziato a Reggio Calabria l’anno scorso”.