Accelera la ripresa dell’export dell’Emilia-Romagna, nel secondo trimestre 2010, ma c’è ancora molta strada da fare per tornare ai livelli dello stesso periodo del 2008. E’ la fotografia sintetica che emerge dai dati diffusi da Istat e rielaborati dal Centro Studi di Unioncamere Emilia-Romagna. Il trend positivo avviato nei primi tre mesi dell’anno si è confermato anche nel secondo trimestre, durante il quale le vendite all’estero dell’Emilia-Romagna sono risultate pari a 10.723,1 milioni di euro, con un aumento del 19,7 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il risultato è in linea con quello riferito al complesso del commercio estero nazionale, che segna un incremento del 18,4 per cento. Per quanto riguarda i settori, spiccano l’aggregato delle “apparecchiature elettriche, non elettriche per uso domestico, elettronica, ottica, elettromedicale e apparecchi di misura” (+37,3%) e quello della “chimica, farmaceutica, gomma e materie plastiche” (+37,9%). Questi hanno messo a segno incrementi delle vendite all’estero notevolmente superiori a quelli conseguiti dagli stessi settori a livello nazionale.
Molto positivi anche gli incrementi fatti segnare dalle esportazioni dei settore “della metallurgia e dei prodotti in metallo” (+24,6) e dei “mezzi di trasporto” (+28,2%). Le esportazioni dell’importante settore dei “macchinari e apparecchiature”, che corrispondono al 29,7 per cento delle esportazioni regionali, sono aumentate in misura lievemente inferiore alla media regionale (+16,7%), ma l’incremento è stato pari al doppio di quello ottenuto dal settore nazionale.
Non mancano le ombre. Sono rimaste al palo le vendite all?estero dei settori regionali del “legno e del mobile” (+1,0%) e del “tessile, abbigliamento, cuoio e calzature” (+2,1%), che hanno messo in luce andamenti sensibilmente peggiori dei rispettivi settori nazionali. L’incremento del secondo trimestre conferma l’inversione di tendenza marcata rispetto ai corrispondenti periodi del 2009, quando peraltro le esportazioni si attestavano su livelli particolarmente bassi.
Riguardo ai flussi commerciali verso i mercati di destinazione, il buon andamento è particolarmente accentuato (+22%) verso i Paesi dell’Unione Europea a 27 (destinataria di quasi i due terzi delle vendite emiliano-romagnole), ed in particolare la Germania (+24,4%). Inferiori alla media le esportazioni regionali verso i mercati africani (+14,6%) e lievemente superiore alla media quelle verso il complesso dei mercati asiatici (+21,8%). In quest’ambito sono da sottolineare l’incremento delle vendite destinate all?India (+27,9%) e soprattutto di quelle dirette al mercato cinese (+68,9%).
Meglio che sui mercati asiatici hanno fatto le imprese regionali sui mercati americani, con un aumento delle esportazioni del 27,6 per cento, come Stati Uniti (+20,8%), ma soprattutto Brasile (+86,3). Un risultato notevole (+42,8) ed interessante in prospettiva visto che si tratta di mercato ancora marginale è stato registrato verso l’Oceania.