Comincia domani, venerdì 17 settembre, la campagna del Partito Democratico di Carpi in difesa della scuola pubblica. Militanti dei circoli ed esponenti del PD saranno nei prossimi giorni davanti alle scuole all’ora della campanella di inizio delle lezioni per incontrare genitori, alunni, insegnanti e distribuire materiale informativo. L’iniziativa si colloca all’interno della mobilitazione nazionale «La scuola che vorrei» del Partito Democratico e punta a raggiungere un migliaio di scuole a livello regionale, per informare i cittadini sui pesanti tagli alla scuola pubblica e sui rischi di dequalificazione del sistema dell’istruzione a causa dei provvedimenti del Governo.

Sino a sabato proseguiranno i volantinaggi davanti alle scuole carpigiane e nei prossimi giorni sono previste altre iniziative di mobilitazione, incontri e dibattiti per discutere di scuola.

Venerdì mattina il segretario del PD di Carpi Davide Dalle Ave sarà davanti alle scuole elementari Gasparotto di Fossoli e la deputata carpigiana Manuela Ghizzoni, capogruppo PD in commissione Cultura e Istruzione della Camera, si troverà davanti alle scuole Rodari. Contemporaneamente si terranno altri presìdi di fronte ad altre scuole del territorio.

“Dopo un biennio nel quale la scuola è stata utilizzata come un bancomat dal Governo, che ha impoverito il sistema educativo e giustificato i tagli con una riforma di facciata che nasconde solo riduzioni di risorse devastanti per la scuola pubblica – afferma Ghizzoni – quest’anno l’avvio dell’anno scolastico è caratterizzato come non mai dall’incertezza di cosa i ragazzi troveranno nelle aule, anzi, di cosa non troveranno, visti i tagli di personale e risorse”.

“I tagli alla scuola non sono minori spese, ma un’ipoteca sul futuro delle giovani generazioni e del nostro Paese – aggiunge il segretario del PD Dalle Ave – e la nostra iniziativa punta a informare famiglie e studenti su cosa sta succedendo”.

“Contro i tagli del Governo è necessario una grande mobilitazione da parte dell’opinione pubblica che parta dal basso – concludono i due esponenti del PD – per contrastare il silenzio assordante dei telegiornali di regime”.