E’ di 11,5 milioni di euro il taglio che il Comune di Modena dovrà operare sul bilancio preventivo 2011 rispetto a quello dell’ultimo anno. “Di fronte alle sforbiciate del Governo, non basteranno semplici manovre correttive, ma servirà una vera e propria ristrutturazione che consenta di garantire i servizi essenziali correggendo alcune tipologie di offerta”, commenta il vicesindaco e assessore al Bilancio Alvaro Colombo.
La situazione è stata presa in esame dalla Giunta comunale che nelle prossime settimane intende consultare Provincia, Camera di commercio, Fondazione cassa di risparmio di Modena, ma anche imprese, sindacati e associazioni, prima di formulare un’ipotesi dettagliata da sottoporre all’esame del Consiglio comunale.
“Inoltre, mentre abbiamo quantificato le pesanti ricadute negative sul bilancio comunale della manovra estiva e della finanziaria 2010 – spiega Colombo – non conosciamo l’impatto negativo determinato dalla manovra sui trasferimenti dalle Regioni agli enti locali; sappiamo anche che, ad oggi, non possiamo nel 2011 destinare alla spesa corrente il 75% degli oneri di urbanizzazione e non è escluso che ci siano ricadute negative sull’addizionale Irpef legate alla crisi”.
Secondo il decreto legge 78, che rimanda alla legge sul federalismo fiscale, in questa fase di tagli i Comuni devono assicurare almeno funzioni generali di amministrazione, di gestione e di controllo (nella misura complessiva del 70 per cento delle spese certificate dall’ultimo bilancio), di polizia locale, di istruzione pubblica (compresi i servizi per i nidi, l’assistenza, la refezione e l’edilizia scolastica), di viabilità e trasporti, di gestione del territorio e dell’ambiente (ad eccezione del servizio di edilizia residenziale pubblica e locale, i piani di edilizia e il servizio idrico integrato) e di servizi sociali.
“Per fare fronte a questa situazione, il Comune di Modena deve individuare alcuni obiettivi strategici di fondo, per evitare due posizioni entrambe pericolose: l’immobilismo senza prospettive da un lato, una politica di tagli irresponsabile dall’altro. Da qui la scelta di individuare priorità, al fine di mantenere la capacità di rispondere ai bisogni essenziali dei cittadini, sapendo che si dovrà fare comunque una ristrutturazione della spesa su voci più marginali di intervento”, spiega Colombo. “Per noi le priorità sono i servizi alla persona e le funzioni fondamentali, nella salvaguardia degli elementi portanti delle funzioni non fondamentali che contribuiscono a costituire l’ossatura del sistema di welfare della città. Ciò comporta una scelta di concertazione con gli attori istituzionali e sociali della città, nella prospettiva di una ricerca di specializzazione per funzioni, coordinando gli interventi nel settore economico e produttivo oltre che nel campo culturale e sportivo. Ma anche la macchina comunale – conclude Colombo – dovrà attivare percorsi di efficienza gestionale e verificare le azioni possibili per ridurre la spesa degli 11,5 milioni necessari. Un ruolo attivo e forte dovrà essere svolto dal sistema delle autonomie locali per denunciare i contenuti e gli effetti della manovra governativa, d’intesa con le forze sociali”.