Apprendiamo con stupore dalla stampa del passaggio dell’ospedale privato accreditato Villa Rosa di Modena, dalla vecchia proprietà detenuta dalla Famiglia Forghieri al gruppo Cir di Carlo De Benedetti. Dell’operazione, conclusa diversi mesi or sono, si apprende soltanto ora dopo il via dell’Antitrust ottenuto nei giorni scorsi.

La struttura riveste una particolare importanza per la rete sanitaria provinciale modenese, offrendo 80 posti letto per la cura di patologie psichiatriche e neurologiche ed entra nella convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, attraverso un contratto di fornitura di prestazioni con l’Azienda USL di Modena. Né la vecchia proprietà, né tanto meno l’Associazione di categoria a cui Villa Rosa aderisce (Confindustria), hanno ritenuto di informare le Organizzazioni Sindacali, con cui sono in corso contatti sul tema delle relazioni sindacali.

Un fatto molto grave perché, nonostante la notizia sia nota e al di là del mancato rispetto delle norme contrattuali, a tutt’oggi manca ancora la convocazione necessaria per far luce sulle modalità del passaggio. C’è quindi una comprensibile preoccupazione che va crescendo anche fra i lavoratori che deve trovare rapidamente una risposta convincente: a questo scopo abbiamo inoltrato una richiesta di incontro urgente per sciogliere ogni dubbio in merito alla tenuta del servizio, dell’occupazione e al mantenimento delle tutele di tutti gli operatori interessati. Stiamo parlando di oltre 100 lavoratori fra medici, infermieri, tecnici sanitari e amministrativi, che in differenti forme contrattuali ma con riconosciuta professionalità, garantiscono l’alta qualità dell’assistenza in quella struttura.

Naturalmente il piano industriale che la nuova proprietà (un gruppo affermato a livello nazionale e già presente in città con la gestione di altre tre strutture protette per anziani) dovrà proporre rapidamente a sindacati ed istituzioni, può rappresentare un’opportunità di sviluppo e di investimento tale da rafforzare la struttura stessa e garantire una solida prospettiva sul territorio. Al contrario in questo momento così difficile sul piano occupazionale, non potremmo certamente affrontare una nuova situazione di criticità senza prevedere effetti drammatici sul tessuto sociale della nostra Provincia.

In questa vicenda risulta particolarmente importante anche il ruolo che svolgerà l’Azienda Sanitaria modenese nelle funzioni di verifica e controllo, per garantire che l’impiego del danaro pubblico continui ad essere rivolto al mantenimento dei livelli essenziali di assistenza. E’ perciò nostra intenzione chiedere un ulteriore incontro alla direzione aziendale USL. Richiamiamo l’attenzione di tutte le istituzioni pubbliche per favorire l’esito positivo dell’intera operazione, allo scopo di evitare che l’investimento economico sulla comunità modenese possa andare disperso e con esso i posti di lavoro.

(Massimo Tassinari, Fp/Cgil Sanità Modena – Patrizia De Cosimo, Cisl/Fp Modena – Cosimo Gallo, Uil Fps Modena)