I dati di Moniter parlano di vivibilità possibile attorno all’inceneritore, e di emissioni basse. Una notizia positiva. Che però non deve far dimenticare che l’obiettivo dovrebbe essere usare comunque il meno possibile gli inceneritori, o termovalorizzatori che dir si voglia. Lungi da me ritenere che non si debbano costruire o usare, perché l’alternativa è quella che abbiamo visto a Napoli sotto la gestione Bassolino – Iervolino. Però credo che oltre a voler nuovi dati da valutare, nel frattempo la Giunta Modenese, e nel dettaglio l’assessore che ha la delega all’ambiente, dovrebbe puntare al massimo della raccolta differenziata, perché questa è la via maestra per ridurre in maniera sostanziale le emissioni. Oltre a vigilare sulla qualità e quantità di materiale che entra in questi termovalorizzatori.

Ad esempio: possiamo noi ritenere giusto, seppur in un’ottica di solidarietà nazionale, incentivare i nostri concittadini a differenziare, e poi far loro respirare le emissioni dei rifiuti di altre regioni? Ebbene il Comune di Modena, in quanto azionista di Hera credo debba porre la questione sul tavolo: ovvero chiedere a Hera stessa di incentivare maggiormente la raccolta differenziata anche attraverso un intelligente porta a porta, e di usare il termo valorizzatore in maniera razionale, al fine di ridurre al minimo l’impatto sulla popolazione e il territorio.

(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)