Dal 1999 l’associazione ‘Jaima Sahrawi’ di Reggio Emilia promuove e organizza l’accoglienza estiva di bambine e bambini Sahrawi, provenienti dai campi profughi nel sud ovest dell’Algeria. Anche quest’anno, dal 7 luglio, 40 piccoli ambasciatori di pace, accompagnati da 6 adulti, sono stati ospiti di famiglie e parrocchie di Reggio Emilia e provincia.

Suddivisi in cinque gruppi, hanno trascorso le prime settimane presso famiglie di Reggio, Albinea, Scandiano, Gualtieri e Fabbrico, frequentando i campi estivi organizzati dai comuni e socializzando con i bambini residenti, per poi proseguire il soggiorno al mare e in montagna.

Tre di questi gruppi (23 bimbi e 4 adulti) sono ora ospiti delle parrocchie di San Bartolomeo, che sin dal 1999 riceve i bambini, Pieve Modolena e Sesso, coinvolte nel progetto da quest’anno, e ripartiranno per Smara venerdì 20 agosto.

Bambini, accompagnatori, famiglie reggiane che li hanno ospitati a Reggio Emilia e volontari protagonisti del programma di accoglienza sono stati ricevuti oggi, mercoledì 18 agosto, nella Sala del Tricolore, dal vicesindaco Filomena De Sciscio, che ha ricordato l’impegno convinto del Comune di Reggio nel sostenere la causa del popolo sahrawi, nel nome della pace e dei diritti umani. “Ci auguriamo che tutti i Comuni della provincia aderiscano a questi progetti – ha detto in vicesindaco – e che in futuro siano sempre di più i bambini ai quali sia data la possibilità di essere ospiti del nostro territorio.”

In giornata, un’altro gruppo ospitato in provincia di Reggio è stato ricevuto a Bologna dall’assessore regionale alla Cooperazione allo sviluppo Donatella Bortolazzi.

Il Comune di Reggio Emilia ha sottoscritto nel novembre 2000 un patto di amicizia con la ‘wilaya’ (provincia) di Smara, primo patto di amicizia tra un ente locale reggiano e una tendopoli sahrawi. Ad oggi, hanno sottoscritto analoghi patti di amicizia 13 enti locali reggiani, che aderiscono al coordinamento reggiano con il Popolo Sahrawi, insieme ad altri 18 enti.

Recentemente la Commissione Esteri della Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità una risoluzione sulla situazione sahrawi. L’On. Carmen Motta, che ha sostenuto la risoluzione, ha inviato un saluto ai partecipanti all’incontro di oggi.

Scopo del progetto reggiano è favorire la conoscenza tra bambini Sahrawi e Italiani, coinvolgendo gli adulti, nel rispetto delle diversità culturali.

Nel corso della permanenza a Reggio Emilia, i piccoli sahrawi hanno avuto la possibilità di allacciare nuovi rapporti di amicizia con coetanei e conoscere lingua e tradizioni locali, essere sottoposti ad accertamenti e cure mediche, allontanarsi dal clima torrido del deserto, nutrirsi con alimenti freschi e variati, promuovere la conoscenza presso i reggiani di cultura, tradizioni e storia del popolo sahrawi, realizzare con i coetanei italiani percorsi educativi e didattici.

L’associazione reggiana di solidarietà con il popolo sahrawi ha importato l’accoglienza su un percorso misto, sia in una famiglia che in una struttura organizzata. Questa modalità è molto positiva, perché permette ai bambini di instaurare un rapporto privilegiato con alcune famiglie senza rinunciare all’opportunità di condividere con i propri amici un’esperienza di gruppo.

‘Jaima Sahrawi’ considera questo modo di operare, pur impegnativo, un investimento sicuramente proficuo in termini quantitativi e qualitativi, che ha consentito tra l’altro di moltiplicare le opportunità di relazioni significative tra volontari italiani provenienti da realtà differenti.

Oltre a ricevere contributi da alcune Amministrazioni Locali, Jaima Sahrawi autofinanzia l’intervento realizzando iniziative pubbliche e di raccolta fondi: cene, concerti, spettacoli e attività diverse.