Nel settore dell’agricoltura, il grosso delle risorse disponibili viene concentrato nei progetti di filiera e nel settore lattiero caseario, solo una minima parte dei fondi viene utilizzata per finanziare la Misura 121. Misura volta al sostegno diretto delle imprese agricole private. A tutt’oggi le domande inevase sono numerose, soprattutto in Appennino, presentate da agricoltori che vogliono tenere in piedi la loro attività in un territorio sempre più abbandonato dalla gente. Molte aziende hanno fatto importanti investimenti: senza il necessario sostegno finanziario pubblico, rischiano di chiudere e abbandonare a se stesso un territorio delicato.
Il sistema della filiera, inventato per aiutare un mondo politicamente vicino al centro-sinistra, sta alterando i mercati. I privati, se vogliono garantirsi i fondi per lo sviluppo dell’azienda, sono costretti ad aderire ad una delle tante grandi cooperative e pagarne il fio in termini economici e politici.
Attualmente, risultano giacenti presso l’assessorato provinciale un centinaio di domande (Misura 121, PSR 2007-2013) alle quali non è stata data una risposta.
Le aziende agricole più efficienti e produttive vengono sistematicamente penalizzate dalla nostra Regione.
I fondi pubblici finiscono spesso nelle casse delle coop e di quelle aziende che hanno diritto al premio di primo insediamento, riservato ai giovani agricoltori. Un sistema non equo, attraverso il quale, a volte, falsi intestatari, estranei alla vita agricola, consentono di ottenere punteggi più elevati a danno di altre ditte che da tempo operano con professionalità.
L’assessore all’agricoltura Tiberio Rabboni della Regione Emilia-Romagna aveva promesso a Filippi di aumentare i contributi per i privati, per ora non si è visto nulla.
Andando avanti di questo passo, i più meritevoli saranno costretti a chiudere o a depotenziare la loro produzione, non riuscendo più ad accedere ai fondi necessari per finanziare gli investimenti già effettuati.
Ci risulta ad oggi un avanzo, soldi originariamente destinati alla filiera ( progetto bluff) e non utilizzati da nessuno, di circa 20milioni di Euro che chiediamo vengano dirottati alla Misura 121, riservata alle imprese agricole. Se questi fondi non saranno utilizzati, la Regione dovrà inevitabilmente restituirli agli uffici di Bruxelles.
L’Emilia-Romagna deve riequilibrare gli investimenti a favore degli agricoltori, che rappresentano le aziende produttive e sane del territorio. E’ necessario tutelare il settore agricolo e finanziare le richieste formulate da chi lavora veramente nei campi: i coltivatori e i produttori.
Fabio Filippi