Torna in attivo il mercato italiano delle macchine per il movimento terra. Nel primo semestre dell’anno, secondo i dati forniti dalle aziende costruttrici, le vendite sono cresciute del 13,2% rispetto al primo semestre 2009, con 7.682 macchine vendute. L’incremento, che in termini percentuali appare molto consistente, deve essere effettivamente relativizzato, poiche’ il primo semestre dello scorso anno, con il quale si compara l’attuale andamento, aveva registrato un crollo del 47,5%.

Il recupero, dunque – spiega una nota di Unacoma-Comamoter – da’ sollievo al settore ma non compensa le perdite dovute alla crisi economica, che ha causato il blocco degli investimenti nell’edilizia e di conseguenza il cedimento del mercato delle macchine e delle attrezzature da cantiere. L’incremento, peraltro, e’ dovuto in buona misura alla scadenza della Tremonti ter, che ha comportato una concentrazione degli acquisti entro il termine previsto del 30 giugno, e non puo’ essere dunque considerato il segnale di un’inversione di tendenza.

Esaminando le tipologie di macchine si nota una crescita molto consistente, 30,2%, delle cosiddette ‘tradizionali’ (apripista, livellatrici, escavatori e pale meccaniche), e una crescita del 13,6% delle ‘compatte’ (miniescavatori, minipale compatte gommate e cingolate), mentre in flessione netta risultano le terne, con un passivo del 32%. Fuori dall’ambito delle macchine movimento terra, si segnalano le macchine stradali (rulli e vibrofinitrici) che registrano incrementi del 22,9%.