E’ un fronte composito e pronto ad allargarsi ad altre persone e altre sigle, quello che ieri a Cecina, al XVI Meeting Antirazzista dell’Arci, ha dato il via alla campagna per la cittadinanza dei migranti, in particolare dei bambini e delle bambine con genitori migranti, e per il diritto di voto alle elezioni locali. Da Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia, al presidente nazionale di Arci Paolo Beni, al responsabile immigrazione della Caritas Italiana Oliviero Forti, a Piero Soldini responsabile nazionale immigrazione della Cgil, a Livia Turco senatrice Pd e Pancho Pardi senatore Idv, da don Armando Zappolini vice-presidente Cnca, a Salvatore Allocca, assessore della Regione Toscana, Sergio Staino.
Con l’editore Carlo Feltrinelli, che partecipa interessato e ha già lanciato una propria campagna di sensibilizzazione culturale sulla cittadinanza dei bambini, “Sono italiano perché sì”, in linea con quella che quest’anno ha visto impegnati scrittori e artisti sotto il titolo “Il razzismo è una brutta storia”.
Il prossimo appuntamento sarà a settembre a Reggio Emilia, con un incontro operativo per il Comitato promotore e con le nuove adesioni raccolte nel frattempo.
Il primo incontro pubblico aperto si è tenuto ieri a Cecina ed è stato aperto da Filippo Miraglia, responsabile nazionale immigrazione per Arci e costruttore dell’incontro. Si tratta di sensibilizzare il Paese sui diritti di cittadinanza delle persone di origine straniera che vivono regolarmente nel nostro paese. Condizioni particolarmente dure per i minori che, anche se nati in questo paese, sono soggetti alla normativa per gli stranieri, con permessi di soggiorno da rinnovare e rischio di espulsione. “Abbiamo chiesto a tanti di provare a convergere per una campagna unitaria per la cittadinanza dei migranti – ha detto Miraglia – Abbiamo bisogno di un’alleanza molto vasta, rimanendo ciascuno nel suo specifico”. Un’alleanza, ha proposto Arci, che può trovare un punto di riferimento a Reggio Emilia per gli incontri del comitato promotore.
Introdotto da Giuseppe Caliceti con alcune testimonianze di bambini tratte dal suo libro “Italiani per esempio”, il sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio ha raccolto l’appello per costituire un’alleanza: “Credo sia giusto provare a fare un’alleanza. Il tema della cittadinanza è impegnativo, anche per città allenate alla democrazia e all’uguaglianza come la nostra, unica città italiana che fa parte della rete europea delle Città interculturali, ma può essere colto bene dal senso comune. Il diritto alla cittadinanza può essere tradotto come il diritto alla città. Penso soprattutto a quei ragazzi e bambini con genitori stranieri che crescono e vivono nelle nostre città, vivono i quartieri, le scuole, le piazze. Hanno diritto di sentirsi parte delle nostre città. Mentre invece, a 18 anni, dopo che hanno vissuto, anche con fatica, insieme a noi, parte per loro un iter insostenibile, che non li fa sentire a casa loro né nelle città in cui vivono, né nei paesi dei genitori a cui sono ormai estranei, e che rischia davvero di farli sentire stranieri, nemici. I sindaci possono dare un contributo importante nel fare capire anche ai loro cittadini più impauriti che se una persona riesce a guardare alla città proprio alla sua città, quello è il tuo migliore alleato”. Delrio ha dato quindi formalmente la propria disponibilità a collaborare al progetto. Nutrita la delegazione della città reggiana, composta dall’assessore alla coesione e sicurezza sociale, Franco Corradini, da Adil El Marouachi responsabile di Mondinsieme, e dall’Arci con il vicepresidente provinciale Daniele Catellani e Giulia Bassi, responsabile delle politiche sociali.
Tutti i presenti, pur esprimendo sensibilità diverse, hanno approvato l’orientamento della campagna, riconoscendone la necessità, come ha detto la senatrice Pd Livia Turco: “Questa campagna è un’idea splendida e necessaria – ha affermato – perché vuole parlare alle persone, attraverso più linguaggi, me perché vuole costruire un quadro d’insieme. Ci sarà da fare un grande gioco di squadra. Abbiamo bisogno di guardare all’Europa, abbiamo bisogno delle buone pratiche e i sindaci possono darci sostegno in questo e abbiamo bisogno anche di coinvolgere di più i migranti nel nostro lavoro”.
Il presidente nazionale di Arci Paolo Beni ha concluso l’incontro con la proposta di un incontro operativo dopo l’estate per definire un’agenda di lavoro, allargando il più possibile le adesioni e avviare il percorso per i due testi di legge di iniziativa popolare: “I diritti non possono essere un tema di nicchia – ha affermato – Dobbiamo fare ciascuno un passo indietro e aprire un processo al massimo inclusivo”.
Tra gli altri partecipanti e aderenti alla campagna, Monica Donini, consigliera regionale Emilia Romagna già presidente delle assemblee legislative, Beppe Casucci, responsabile immigrazione Uil, Elettra Deiana di Sel, Oliviero Alotta, presidente Terra del Fuoco, Michele Curto, presidente Flare, Stefano Galieni responsabile immigrazione Prc, Nazzareno Guarnieri, presidente Federazione Romanì, Anna Meli Cospe, Grazia Naletto, Lunaria, Carlo Pesaresi, vice presidente Coordinamento enti locali per la pace, Stefania Ragusa, Comitato 1° marzo, Antonio Russo, responsabile immigrazione Acli, Fantozzi di Ugl immigrazione, Daniela Consoli dell’Associazione studi giuridici sull’Immigrazione.