Dall’indagine di Confesercenti: calano i fatturati, ma tiene l’occupazione. Invariato il numero dei clienti: sempre più attenti alla qualità. “Valorizzare la rete commerciale esistente, dal centro storico ai quartieri limitrofi: ricadute positive per tutta la città”.

Tra le attività commerciali la crisi non accenna a mollare la presa: la sua portata è confermata da quel segno meno impietoso che da un paio d’anni ormai, contraddistingue fatturati, occupazione e consumi. I numeri si limitano a fornire un quadro d’insieme della situazione, certamente negativa, ma senza andare effettivamente a fondo; arrivando solo marginalmente tra quegli operatori che in prima persona affrontano la crisi ogni giorno strettamente a contatto con la clientela, che ha ridotto drasticamente il budget di spesa. Confesercenti Modena ha voluto provare ad addentrarsi tra le pieghe del commercio al minuto conducendo una dettagliata indagine tre i propri iscritti cittadini. Dal monitoraggio oltre alla riduzione del volume degli affari, sono emersi due aspetti significativi: rispetto al biennio 2008-2009, nel primo semestre di quest’anno il flusso della clientela – “ConsumatorI sempre più informati e attenti al rapporto qualità prezzo”, precisano gli operatori – è rimasto invariato, mentre soprattutto, nessuno degli esercenti intervistati ha voluto privarsi della professionalità dei propri addetti, preferendo altre soluzioni, come la diminuzione delle ore di lavoro e in taluni casi dello stipendio.

Con l’obiettivo di analizzare l’andamento degli esercizi commerciali nei primi sei mesi del 2010, Confesercenti Modena ha interpellato i propri iscritti, titolari di attività a cui ha chiesto di fare il punto in merito a:

– I consumi e i comportamenti legati all’acquisto dei frequentatori della zona

– La percezione degli operatori delle maggiori problematiche del quartiere come: sicurezza, parcheggi, traffico, pulizia, illuminazione delle strade, rincaro degli affitti.

– Il rinnovo del Piano Commerciale che il Comune di Modena si prepara a ridefinire.

Andamento delle attività commerciali gennaio/giugno 2010: fatturato, clientela, addetti

Nei primi sei mesi del 2010 il 67% delle imprese monitorate da Confesercenti Modena – quasi tutte operanti nel commercio al minuto alimentare, nell’abbigliamento, nei servizi alla persona, nonché i pubblici esercizi – ha registrato rispetto al biennio precedente 2008/2009, un calo del fatturato che si attesta in media intorno al 25%. Calo che ha iniziato a manifestarsi già nel corso dell’anno precedente, e dovuto soprattutto ad una razionalizzazione e una diminuzione del volume di acquisti dei clienti abituali, piuttosto che ad una vera perdita della clientela. Una considerazione questa che trova riscontro nel fatto che il 56% degli imprenditori intervistati ha mantenuto invariato il numero dei propri clienti, anche se non manca di destare una certa preoccupazione quel 44% che ha subito un calo della propria clientela. C’è invece una sostanziale tenuta dal punto di vista occupazionale. Premesso che le aziende prese in esame sono a conduzione prevalentemente familiare con un impiego minimo del personale esterno è emerso che, nonostante l’incidere della recessione, tutte hanno scelto di preservare il proprio “capitale umano”, mantenendo invariato il numero degli addetti senza quindi operare alcun licenziamento. La soluzione principale adottata è stata quella di orientarsi verso una diminuzione delle ore lavorate soluzioni e dunque anche della remunerazione del personale, compresa quella dello stesso titolare. Una scelta per continuare a rimanere sul mercato in modo competitivo.

Dinamiche dei consumi

Tutti concordi nell’affermare che il ruolo del consumatore, sul quale ha inciso indubbiamente la crisi, è cambiato: è più informato, attento ed esigente. A fronte del periodo di instabilità economica che stiamo attraversando, il consumatore, benché molto sensibile al “prezzo” di un prodotto, non rinuncia alla “qualità” del proprio acquisto, cercando dove possibile un buon compromesso. I clienti che frequentano gli esercizi commerciali monitorati da Confesercenti Modena risultano essere particolarmente esigenti e alla continua ricerca delle novità; danno grande importanza alla varietà dell’offerta commerciale, alla specializzazione su determinati prodotti e servizi offerti, alle competenze professionali dell’operatore commerciale, mentre rappresenta un valore aggiunto la possibilità di fare i propri acquisti in attività commerciali non lontano dalla propria abitazione.

Problematiche

La difficoltà nella sosta, sia per gli operatori che per la clientela rappresenta ancora un ostacolo per la maggior parte degli intervistati. Ci si aspetta quindi che l’Amministrazione Comunale ponga mano al problema parcheggi adottando soluzioni concrete. Sotto la lente anche la sicurezza: per tanti è fondamentale nell’esercitare la propria attività commerciale e un presidio continuo e costante del territorio, rimane fondamentale; in particolare su tutte quelle strade più interne e di minor passaggio. Una cura e una pulizia migliore inoltre per strade, marciapiedi e aiuole contribuirebbe a qualificare ulteriormente i quartieri senza contare l’importanza di una maggiore attenzione verso i rincari per gli affitti per alcune attività commerciali.

L’opinione sul rinnovamento del piano commerciale

“Il Comune di Modena, in considerazione del prossimo rinnovo del Piano Commerciale della città, dovrà investire energie e risorse per riqualificare e rilanciare la rete commerciale esistente, bloccando al tempo stesso l’avanzare di nuovi insediamenti commerciali della GDO, sia nel settore alimentare che in quello extra-alimentare”, è questa la richiesta che arriva dagli operatori commerciali della città. C’è la necessità di mettere in campo azioni concrete a sostegno delle PMI modenesi e rivolte ad una maggiore valorizzazione della rete commerciale della Città. A partire dalle attività del centro storico, che negli ultimi anni ha registrato un lento ma progressivo spopolamento sia da parte dei negozi storici sia degli stessi cittadini. Riqualificazione, quella della funzione commerciale del cuore cittadino che deve necessariamente integrarsi con altre azioni di carattere culturale, sociale, ludico ed al tempo stesso con quella dei quartieri limitrofi al centro, in modo congiunto e sinergico. Con ogni probabilità rappresenta il modo capace di aumentare i frequentatori e in grado di generare una ricaduta positiva sull’intero indotto commerciale cittadino. A supporto della rete commerciale esistente inoltre, gli esercenti, invitano l’amministrazione comunale ad una riduzione della TIA, a più flessibilità su contratto/orario di lavoro, diminuzione dei costi degli spazi in concessione, un sostegno alle attività commerciali, un accesso al credito facilitato, incentivi all’insediamento nei quartiere di attività commerciali e artigianali quali, drogheria, ferramenta, calzolaio e sartoria.