Oltre due milioni e mezzo sono, in Italia, i familiari che si prendono cura di propri cari bisognosi di assistenza. I “caregiver” familiari sono un asse portante del sistema di welfare italiano: basti pensare che il numero di ore di assistenza prestato è stimato in venti milioni di ore al giorno, corrispondenti ad oltre sette miliardi di ore di assistenza all’anno per una media di assistenza di 8-10 anni. Se il ruolo economico svolto è assolutamente evidente, quello sociale è assolutamente insostituibile.

Il caregiver familiare è sorretto da una grande motivazione nel prestare cura ai propri familiari, ma sente anche la fatica del ruolo che è chiamato a svolgere.

In particolare, tale fatica si rapporta al fatto di non sapere a chi rivolgersi per avere aiuto, nell’avere difficoltà a misurarsi con pratiche assistenziali oggettivamente complesse (ad esempio in caso di emiplegia, di tumore, di demenza), ad avere difficoltà ad accettare il profondo cambiamento relazionale che è chiamato ad instaurare con il proprio caro a causa della malattia.

Per tali ragioni dapprima il Comune di Carpi, poi l’Unione delle Terre d’Argine hanno promosso e finanziato un corso dedicato specificamente a familiari caregiver che assistono propri anziani a domicilio.

Il corso, giunto alla terza edizione e realizzato dalla Cooperativa sociale Sofia. ha avuto inizio nel mese di maggio e si è concluso il 7 luglio.

Il corso ha visto la partecipazione di una ventina di familiari che per due mesi, nel corso di due serate settimanali, hanno seguito attivamente lezioni inerente le diverse problematiche sanitarie, assistenziali, relazionali inerenti la cura di persone anziane non autosufficienti.

Il medico, il geriatra, l’infermiera, il fisioterapista, l’assistente sociale, la psicologa, l’avvocato, la responsabile di attività assistenziali…hanno fornito nozioni ed informazioni, illustrato casi e portato esperienze pratiche, esplicitato suggerimenti e consigli pratici su come affrontare le diverse problematiche vissute dai partecipanti.

Estremamente positive le valutazioni dei partecipanti in merito all’utilità dell’iniziativa ed in particolare sul fatto di aver potuto da un lato condividere con altri familiari la difficile condizione di caregiver, dall’altro di aver acquisito contributi professionali che hanno consentito di migliorare la qualità assistenziale ai propri familiari e di comprendere l’importanza di avere anche molta attenzione al proprio stato di salute e di benessere.