“Era già tutto previsto. Non ci voleva Mago Merlino per sapere anticipatamente cosa sarebbe accaduto in città con la calata degli Unni; bastava leggere nei blog dell’area antagonista per sapere cosa sarebbe accaduto. Per questo avevo personalmente insistito per non far concedere prima e revocare poi l’autorizzazione”. Ad affermarlo Enrico Aimi, Vice Presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione, che ha evidenziato inoltre di essere stupito per l’assoluta impunità di cui godono questi “pacifinti”. Insultare e lanciare oggetti all’indirizzo delle forze dell’ordine, scrivere con lo spray su edifici pubblici, minacciare di morte, rompere vetrine, sono comportamenti funzionali non a chiudere le porte del CIE, come chiedono questi paladini dei diritti dei clandestini, ma per aprire loro quelle delle patrie galere. Se chiunque di noi solo si azzardasse a tirare un tappo di sughero nel fondoschiena di un Vigile Urbano finirebbe processato e giustamente – sottolineo giustamente – condannato con rito direttissimo dopo poche ore.
Perchè invece qui, come nel Far West, a questi “compagni che sbagliano” tutto è concesso ? In realtà a Modena City, vale la legge del più forte. Mentre il Primo Cittadino dichiara “io non sono lo sceriffo”. Lo avevamo capito. forse però gli elettori incominciano a domandarsi se sia ancora Lui il sindaco e , soprattutto, se ci sia ancora un Sindaco. Ciò che e’ avvenuto e’ frutto di una debolezza inaccettabile, peraltro aggravata dal silenzio della sinistra che ha tirato timidamente fuori il naso, stigmatizzando le violenze, solo quando ha annusato che la ” frittata ” era fatta.
Pur comprendendo le difficoltà di un PD che tentenna tra mantenimento e chiusura dei CIE ci domandiamo ancora come mai una città possa essere presa in ostaggio da una banda di teppistelli. Gli stessi che non vorrebbero ne leggi ne divise, che chiedono di chiudere carcere e CIE, per trasformare la società in una giungla. Ma i modenesi – ha concluso Aimi – non aspirano a recitare né il ruolo di Tarzan né tanto meno quello di Cita, che lasciano tutto ai “quadrumani ” da zoo cui qualcuno, irresponsabilmente, ha consegnato le chiavi per aprire le gabbie consentendo loro di vivere a Modena un giorno di straordinaria follia”.