L’agricoltura modenese tiene, nonostante la crisi. La produzione lorda vendibile nel 2009 ha segnato, infatti, un meno 2 per cento rispetto al 2008, quando il calo rispetto al 2007 era stato del 5 cento; risultato certamente negativo ma comunque migliore del meno 6,2 per cento fatto registrare dal comparto a livello regionale.Il settore più colpito è quello delle produzioni vegetali (meno 9 per cento), compensato in parte dal buon andamento della zootecnia (più 7 per cento). Complessivamente le produzioni vegetali ammontano a oltre 221 milioni di euro, la zootecnia oltre 218 milioni per un totale di quasi 440 milioni euro.
«Pur nelle difficoltà del momento – sottolinea Giandomenico Tomei, assessore all’Agricoltura della Provincia di Modena – il settore mette in mostra una propria dinamicità e vivacità, merito anche degli sforzi degli imprenditori per migliorare la competitività delle imprese e la qualità dei prodotti, senza trascurare l’impatto positivo delle politiche pubbliche messe in campo per sostenere un settore che resta fondamentale per la nostra comunità».
Nella graduatoria dei prodotti più significativi del territorio modenese al primo posto spicca il latte per la produzione di parmigiano reggiano che da solo rappresenta il 31 per cento della produzione lorda vendibile, al secondo posto il pero con il 20 per cento che supera per la prima volta il suino che scala al terzo posto con il 12 per cento; seguono la vite (8 per cento), la carne bovina (6 per cento), poi granoturco, ciliegio, frumento, barbabietola, melo e susino.
Dall’analisi delle singole produzioni emerge che i fruttiferi tengono bene (il pero registra un più 19 per cento, le ciliegie più 55 per cento) insieme alle barbabietole (più 35 per cento), mentre calano il melo (meno 30 per cento) e il susino (meno 45 per cento); i cereali complessivamente calano del 43 per cento, a causa dell’andamento sfavorevole del clima e dei prezzi non remunerativi.
Nella zootecnia cala la carne suina (meno 10 per cento), nel settore bovino si registra invece una crescita, dopo anni di calo, nel comparto lattiero caseario (più 17 per cento), grazie al trend di crescita dei prezzi del latte (arrivato a 46 euro al quintale); buone notizie dal settore ovicaprino (più 11 per cento), in calo invece avicoli (meno 15 per cento) e conigli (meno 21 per cento).
Tuttavia per avere un’idea di ciò che sta accadendo in agricoltura basta guardare all’andamento nel tempo della produzione lorda vendibile: nel 2000 raggiungeva i 650 milioni di euro contro i 440 milioni del 2009.
In questi dieci anni si è avuta una perdita secca di quasi 200 milioni di euro, quasi un terzo dell’intero valore. La vite in quasi dieci anni ha perso il 54 per cento del valore, mentre i suini sono calati del 64 per cento.
Per i cereali un meno 43%
L’andamento produttivo e di mercato del settore delle produzioni vegetali registra un calo della produzione lorda vendibile del 9 per cento nel 2009 rispetto all’anno precedente.
In particolare i cereali registrano un calo della produzione del 43 per cento e una diminuzione dei prezzi di mercato superiore al 30 per cento per i cereali più diffusi.
Non ha aiutato neppure il meteo con periodi eccessivamente piovosi e un maggio molto caldo che non ha permesso una crescita ottimale penalizzando la produzione.
Il valore complessivo della produzione di frumento tenero è sceso del 47 per cento, il frumento duro registra un meno 64 per cento, il granoturco meno 44 per cento, l’orzo meno 23 per cento. Bene invece il riso con un valore aumentato del 22 per cento e il sorgo con un più 21 per cento.
Le industriali grazie all’aumento di superficie della barbabietola e della soia registrano un andamento di mercato positivo (più 23 per cento). Male però girasole (meno 76 per cento) e colza (meno 29 per cento).
Nelle orticole bene il pomodoro (più 66 per cento) e la cipolla che praticamente raddoppia il proprio valore di produzione. Calano rispetto al 2008 invece in particolare i fagioli e fagiolini (meno 63 per cento), il cocomero (meno 34 per cento) e la zucca e le zucchine (meno 29 per cento).
Nella seconda metà dell’anno diverse grandinate (disastrose quelle di fine agosto nel territorio dell’area nord) hanno provocato ingenti danni a pere e pomodoro in particolare le varietà tardive. Anche i frequenti sbalzi termici non hanno aiutato soprattutto nel settore della frutta rossa.
Nel settore delle arboree bene il pero (più 19 per cento), il ciliegio (più 55 per cento) e l’albicocco (più 31 per cento), mentre segnali non del tutto soddisfacenti vengono dalla vite a causa dei prezzi delle uve in diminuzione del 23 per cento rispetto al 2008, solo parzialmente compensati da una produzione buona (più 19 per cento) e di qualità. Il valore di produzione della vite così cala del 10 per cento. Le imprese viticole sono 4.020 con una superficie di oltre 8000 mila ettari di cui quasi 7000 dop (i lambruschi corrispondono al 79 per cento della superficie vitata).
Per la zootecnia un 2009 difficile
Per la zootecnia anche il 2009 è stato un anno difficile. Nonostante l’aumento del 7 per cento della produzione lorda vendibile, la progressiva diminuzione del numero dei capi che interessa trasversalmente tutti i settori (bovino, suino, ovicaprino e avicunicolo) e i costi di produzione costantemente al rialzo evidenziano il permanere di uno stato di criticità.
La produzione lorda vendibile del comparto zootecnico rappresenta il 46 per cento del totale provinciale, tuttavia negli ultimi anni la crisi del settore suinicolo, i prezzi non remunerativi del settore lattiero-caseario e le difficoltà di commercializzazione nel settore degli avicunicoli hanno provocato serie difficoltà alle imprese.
Il 2009 non si sono registrate inversioni di tendenza anche se il settore lattiero caseario ha evidenziato un andamento positivo innescato da una decisa ripresa dei prezzi del latte per il parmigiano reggiano che perdura anche nei primi mesi del 2010.
Gli 83 caseifici attivi nel modenese nel 2009 hanno prodotto 577.516 forme: i 38 caseifici della pianura hanno prodotto 382.892 forme, i 45 di montagna 194.624 forme.
Gli allevamenti suini nel modenese sono 183 in costante calo (nel 2005 erano 199). I prosciutti prodotti nel modenese nel 2009 sono stati 130.519, nel 2008 erano stati 147.398 con un calo dell’11 per cento.