Aumentano i timori anche tra i titolari di farmacia della provincia di Modena per i pesanti effetti che la manovra varata dal Governo potrebbe avrebbe sulla qualità e sulla quantità di servizi che oggi, in modo omogeneo, la capillare rete delle farmacie del territorio garantisce a tutti i cittadini.
In assenza di correttivi, non è da escludere che si arrivi alla dichiarazione dello stato di agitazione. “Sarebbe una scelta sofferta perché le prime ad essere penalizzate sarebbero le migliaia di persone che ogni giorno entrano nelle farmacie per ricevere un farmaco, ottenere un consiglio, prenotare un esame specialistico. Solo lunedì prossimo, 7 giugno, al termine dell’assemblea nazionale straordinaria di Federfarma che si terrà a Roma e alla quale parteciperò, prenderemo una decisione, ma non posso nascondere che le difficoltà che potrebbe causare la manovra sarebbero davvero pesanti” commenta Silvana Casale, presidente provinciale di Federfarma Modena, l’Associazione che riunisce le farmacie private, poche ore prima di partire per la capitale.
Il pericolo, questa volta davvero serio, è di mettere in crisi uno dei servizi più apprezzati dai cittadini. Da un lato, in alcune aree, quelle con una minore densità abitativa, si potrebbe determinare una vera e propria desertificazione rispetto alla presenza di servizi essenziali e dall’altro, comunque, si andrebbero a ridurre i ricavi in modo così pesante che necessariamente si dovrebbe ridurre la quantità dei servizi erogati. Non si tratta di ragionamenti teorici: il caso della chiusura della farmacia di Gargallo di Carpi è un campanello di allarme che deve indurre tutti a riflettere. Se si vogliono mantenere i servizi, occorre una redditività accettabile e che ci siano le condizioni per tenere aperta una farmacia anche in zone periferiche.
A rischio c’è un modello organizzativo considerato tra i migliori al mondo, che garantisce ovunque un accesso comodo e semplice a numerosi servizi sanitari, fortemente integrati con il Servizio Sanitario Nazionale, erogati da professionisti qualificati. La rete delle farmacie del territorio è forte nella misura in cui tutte le maglie restano solide. Se così non fosse sarebbe l’intero sistema a risentirne. Non si può dimenticare che la farmacia – come affermato anche dall’Unione Europea – non è assimilabile a un qualunque esercizio commerciale in quanto rappresenta un tassello fondamentale nella tutela del diritto alla salute. L’utilizzo della scure per ottenere un presunto risparmio, colpendo indiscriminatamente le farmacie del territorio appare tra l’altro poco comprensibile allorquando si esaminano i dati in modo obiettivo. La spesa farmaceutica che deriva dalle farmacie è, infatti, in costante diminuzione, mentre a essere fuori controllo è la spesa dei farmaci ospedalieri. “La riduzione della spesa è un risultato conseguito grazie anche al nostro lavoro di farmacisti, fatto d’informazione, di consulenza e di impegno diretto e quotidiano. Cito solo, a titolo d’esempio, i farmaci equivalenti il cui consumo nella nostra provincia ha raggiunto percentuali significative con conseguente rilevante risparmio per la comunità, peraltro senza nessuna rinuncia per la qualità della cura. Sia chiaro, abbiamo la consapevolezza, e non da oggi, che anche noi dobbiamo fare la nostra parte. Lo abbiamo fatto in passato e siamo pronti a farlo anche per il futuro, lavorando anche su aspetti sostanziali come le modalità di remunerazione del nostro lavoro” prosegue Silvana Casale.
A preoccupare Federfarma Modena è anche quello che potrà accadere in futuro perché è evidente che mantenere la stessa qualità e quantità di servizi subendo un drastico taglio alle entrate è impossibile. Se non si introdurranno dei correttivi alla manovra, l’impoverimento dei servizi, anche nella nostra provincia, diventerà un timore fondato e, inoltre, potrebbero esserci riflessi negativi pure sul piano occupazionale.
“Guardo con preoccupazione al futuro e alla possibilità non solo di migliorare, ma anche solo mantenere quanto di positivo è stato fatto sino ad oggi. Negli anni con l’Azienda Usl di Modena, con l’aiuto e i suggerimenti dei medici di famiglia e di diverse associazioni di cittadini abbiamo dato vita a collaborazioni proficue che oggi ad esempio consentono di prenotare in farmacia oltre il 20 per cento del totale delle visite e degli esami specialistici. Collaborare per sviluppare campagne di sensibilizzazione o realizzare screening per la salute è per noi una prassi consolidata e i benefici di queste azioni ricadono sull’intera comunità. Si tratta di servizi che nella stragrande maggioranza dei casi sono forniti gratuitamente e quando è previsto un compenso parliamo di somme molto contenute e che non gravano sui cittadini. Questa efficace collaborazione, peraltro spesso frutto di una delicata mediazione, è in questo momento seriamente a rischio se la manovra del Governo che colpisce i ricavi della farmacia in modo così pesante non sarà corretta” conclude Silvana Casale.