Dai lagoni di stoccaggio di un allevamento in località S. Maria di Monzone è fuoriuscita, nei giorni scorsi, una notevole quantità di liquami che si è incanalata nelle acque del rio Giordano, alla confluenza con il torrente Cogorno, provocando un grave inquinamento ambientale.
La Provincia di Modena ha denunciato i proprietari, imprenditori bresciani, alla magistratura, mentre il Comune di Pavullo ha emesso un ordinanza dove si impone il ripristino immediato (entro 72 ore) dell’efficienza dei lagoni e delle strutture. Se i proprietari non rispetteranno l’ordinanza sarà il Comune stesso ad eseguire l’intervento a spese dei titolari.
L’episodio è stato scoperto, mercoledì 24 marzo, grazie alla segnalazione di un cittadino che ha fatto scattare l’immediato sopralluogo dei tecnici dell’Arpa e del Corpo Forestale di Pavullo, dal quale sono emerse gravi inadeguatezze nella gestione dei liquami, ma anche irregolarità amministrative: l’autorizzazione allo spandimento dei liquami dei quasi 200 bovini presenti nella struttura, è risultata, infatti, scaduta.
Per la ditta si tratta delle seconda denuncia in poche settimane perché lo stesso tipo di problema era emerso nel corso di un altro sopralluogo avvenuto nel febbraio scorso. Anche di quell’episodio fu informata l’autorità giudiziaria e la Provincia diffidò i proprietari a risolvere il immediatamente il problema. Adesso se la ditta non rispetta immediatamente queste prescrizioni rischia la cessazione dell’attività.