Che il Pd finalese sia vittima della sindrome di Stoccolma? quella patologia per cui la vittima di un sequestro manifesta sentimenti positivi per il suo rapitore? Non si spiega altrimenti l’atteggiamento contradditorio di un Pd che un giorno concede la fiducia al Sindaco, rinnegando l’impegno a pretenderne l’autosospensione, per poi affermare il giorno dopo che Soragni non gode più della loro fiducia politica. A dichiarazioni così impegnative dovrebbero seguire atti istituzionali coerenti che regolarmente non avvengono.
Per l’ennesima volta, Soragni ha trasformato la politica e le sue istituzioni in un teatrino dove mandare in scena il proprio show. Nel Consiglio Comunale di martedì sera ha piegato i consiglieri di maggioranza alla propria volontà, cambiando significato alle parole e trasformando gli interessi dei cittadini in interessi personali e l’attaccamento alla poltrona in senso di responsabiltà. E il silenzio della maggioranza ai ripetuti attacchi della destra è stato assordante.
Ancora una volta, come accade ormai da anni, il Pd finalese è incapace di assumere una posizione chiara e accetta supinamente tutto ciò che Soragni impone senza avere la forza e la capacità di influire sulla vita politica e amministrativa finalese. Senza contare che il suo atteggiamento ondivago arreca un danno enorme alla coalizione di centrosinistra che sostiene Errani, per il quale siamo impegnati in campagna elettorale mentre Soragni cerca di togliergli consenso.
Noi non ci stiamo. Non si può continuare a fare finta che non sia successo nulla e vogliamo che Finale esca al più presto da questa situazione ambigua e imbarazzante.
Prendiamo atto che il Pd ha rimandato il problema a dopo le elezioni regionali e vogliamo credere al Pd quando afferma che Soragni non gode più della loro fiducia.
Invitiamo quindi pubblicamente il Pd, nel caso in cui Soragni non sia eletto, a presentare assieme a noi una nuova mozione di sfiducia verso il Sindaco da discutere subito dopo il voto.
Sono tante le scelte che ci hanno diviso e portato ad uscire dalla maggioranza di Finale, ma l’etica politica e il rispetto del mandato degli elettori che hanno votato un Sindaco alla guida di una colazione di centrosinistra di cui non fa più parte devono avere la precedenza.
(Stefano Lugli, Rifondazione Comunista – Federazione della Sinistra, Candidato al Consiglio regionale)