Proseguono gli appuntamenti del Progetto “Shakespeare è come un pezzo di carbone?”. Sabato 30 gennaio alle ore 17.00, presso la Biblioteca Delfini di Modena, avrà luogo il secondo appuntamento del ciclo “The Table of My Memory” Viaggio nelle biblioteche d’Occidente in compagnia di William Shakespeare, per avvicinare autori e testi della modernità ispirati alle opere del più grande drammaturgo di sempre.
Ferdinando Bruni, attore, regista, scenografo e traduttore, condirettore di Teatridithalia darà voce a due celebri riscritture della tragedia di Amleto: la prima è Amleto ovvero Le conseguenze della pietà filiale (1887) di Jules Laforgue (1860-1887); la seconda è L’Ambleto (1973) del lombardo poliglotta di lingue fantastiche Giovanni Testori (1923-1993).
Laforgue dipinge un Amleto astratto, radicalmente surreale, irridente e meschino, dedito all’autocompiacimento, avvezzo alla mistificazione, vittima di complessi proto-psicanalitici e uso a piagnistei derisori.
Giovanni Testori, autore nei primi anni settanta della cosiddetta Trilogia degli scarrozzanti, di cui L’Ambleto fa parte, finge che una troupe di scalcagnati “guitti” dia vita sulle misere scene di un teatrino di provincia alla “farsa tragica” del principe di Danimarca, per l’occasione trasposta nella «illustrissima e magnificentissima Mediolanensis urbiz».
Vero mito della modernità, la figura di Amleto non si presta ormai che ad essere descritta attraverso brevi scorci. Il pomeriggio di letture intende pertanto offrire un medaglione critico, benché necessariamente parziale, utile per una lettura bifronte ed insolita del signore di Elsinor.
L’ingresso è libero.