“Storia, memoria, identità”: splendido titolo di un cartellone pubblicitario che in questi giorni è comparso in paese. Memoria, quanto potenziale educativo, quanta consapevolezza di sé nella memoria e quanto smarrimento nelle radici cancellate!
E la memoria è fatta soprattutto di racconti, di luoghi e di volti che parlano della loro storia. Quando poi i racconti sono fatti col cuore difficilmente rimangono solo parole e subito si colorano di immagini e suoni, e ti trascinano, ti fanno essere lì, dentro allo stesso quadro.
Così non posso che “ricordare”, quando, ogni giorno passo davanti alla Vecchia Cantina Sociale di Formigine, perché di lei mi è stato raccontato col cuore. Quei muri hanno ancora oggi gli stessi colori dei tempi lontani, quello della pietra e delle variegature verde-rame e continuano a ricordare a chi osserva con gli occhi del cuore, il passare di tante storie, le storie di tanta gente.
Nel tempo della vendemmia si vivevano la festa, il gran fermento, il duro lavoro e la speranza per un nuovo sincero buon vino. E durante i difficili anni della guerra, la cantina era tutta al femminile, (gli uomini erano, purtroppo, diversamente impegnati): donne e ragazze, anche giovanissime, tutte occupate nella cernita della frutta che veniva dalle campagne intorno.
C’era lavoro per tanti in quel periodo dell’anno, lavoro faticoso, ma onesto e si dava una mano al bilancio familiare.
Molti di quei giovanissimi di ieri ricordano oggi quel tempo col rimpianto dei ricordi lontani, l’orgoglio di aver partecipato a tanta storia e la paura e l’amarezza che non ne rimanga traccia.
Da qualche anno niente più carri che vanno e vengono, né casse d’uva e vociare di persone; si sa, il progresso ha le sue esigenze!
Ma . . . LA MEMORIA NON SI SVENDE!
Abbiamo il dovere e la responsabilità di custodire i luoghi di tanta storia, valorizzandoli, non togliendo loro quella dignità profonda che viene da lontano, che accomuna e identifica.
STORIA, MEMORIA, IDENTITA’!!
Credo che molti formiginesi desidererebbero veder vivere ancora questo, ed altri luoghi della nostra memoria, quali dignitosi testimoni del nostro passato. Luogo di cultura, di sana e antica festa, scrigno di ricchezze e sapienze del territorio.
Da offrire a noi stessi e a chi passa: patrimoni enogastronomici e una degna dimora in cui gustarli, artisti, circoli e associazioni culturali capaci di far rivivere il nostro passato e garantirci solide radici per il futuro!
Ma guardiamola oggi, comè ridotta… la nostra ex cantina!!!
Giuliana Rebottini