In inglese, nel linguaggio di tutti i giorni, flick è sinonimo di movie, e ‘to go to the flicks’ vuol dire andare al cinema. A interrogarci sulle “derive” di una società fatta e vissuta a colpi di immagini, spesso trash, arriva da New York il Big Art Group, al Teatro delle Passioni, da domani, giovedì 18, a domenica 21 marzo, sempre alle ore 21.


Caden Manson e il suo gruppo presentano ‘Flicker‘, una sorta di vertiginosa satira della società dei media che mescola teatro, cinema e televisione, commedia e film horror, fotografie e suoni mixati dal vivo. Ma la novità del lavoro si riassume in primo luogo nell’impiego della tecnica del “real-time-film”, qualcosa di più e di diverso dall’impiego della tecnologia video. Il set in cui è allestito ‘Flicker‘ è delimitato in primo piano da un ampio schermo orizzontale, alle spalle del quale, su uno stretto palco, operano gli attori, parzialmente visibili dal pubblico.

Tre videocamere fisse, distanziate ad altezza d’uomo, riprendono le immagini create dal vivo e proiettate in tempo reale sullo schermo dove si compongono in una sorta di cinemascope. Gli attori portano sul viso delle calze strappate che ne mascherano un po’ i lineamenti, quasi a stabilire una sorta di indistinguibilità di principio. I caratteri, i personaggi sono definiti soltanto dai costumi che cambiano sul posto, non c’è nessuna ricerca di credibilità realistica.