Il consigliere comunale del Pd Luigi Alberto Pini replica alle dichiarazioni del capogruppo del Pdl sull’ordinanza contro l’abuso di alcol tra i minori. «Non capisco di cosa vada fiero il capogruppo del Pdl Adolfo Morandi: forse di avere sottoscritto a suo tempo un ordine del giorno unitario sulla necessità di contrastare l’abuso di alcol tra i giovani? Bene, quell’Odg si fonda su due principi espliciti: a) le politiche solo repressive non servono e sono fallite. b) è necessario fare prevenzione ed educare al bere moderato, che è proprio della nostra tradizione culturale. L’ordinanza messa a punto dal sindaco segue queste indicazioni».«Ricordo i fatti. Il Consiglio Comunale di Modena, dimostrando un comportamento molto responsabile nei confronti di un problema che è reale e coinvolge una importante strato di popolazione, ha esaminato il problema dell’incremento dell’uso di alcol tra i giovani e i giovanissimi ed ha invitato il sindaco ad attivare una serie di misure prevalentemente di tipo educativo e preventivo, avendo riconosciuto la sostanziale inefficacia delle politiche puramente “proibizionistiche”. Il cuore dell’Ordine del Giorno del Consiglio Comunale è quindi orientato a sviluppare un coinvolgimento delle scuola, delle associazioni e dell’AUSL per diffondere comportamenti che consentano di mantenere la tradizione di un bere moderato accompagnato prevalentemente ai cibi e sottolineato la necessità di evitare i comportamenti che portano all’abuso di alcol. Abuso questo che deve essere considerato e trattato alla stregua di tutte le altre dipendenze patologiche, e quindi affrontato con responsabilità dagli amministratori. Da più parti si è sottolineato l’aspetto repressivo dell’ordinanza: qualora, in base alla normativa vigente, ci fosse una persona, maggiorenne o minorenne, che in stato di ubriachezza molesta disturba o presenta comportamenti peggiori, dovrà essere fermato e sanzionato. Se minorenne, dovrà essere informata la famiglia, come è sempre stato fatto. Ma la vera novità dell’ordinanza è un’altra: il maggior controllo delle modalità di vendita e soprattutto l’impegno che tutti, sindaco in primis, hanno preso per sviluppare un atteggiamento responsabile nell’affrontare questo problema. Evitiamo quindi di dividerci o di rivendicare inutili primogeniture su un tema che non è di destra né di sinistra, poiché l’obiettivo è comune e l’invito sostanziale è per una corretta applicazione delle leggi vigenti».