Dicono ”no” al disegno di legge sulle discoteche e anzichè protestare, passano alla proposta gli ‘imprenditori della notte’ come si definiscono i titolari di locali notturni aderenti al Silb, l’associazione italiana degli imprenditori di locali da ballo.


Oggi il Silb, appoggiato dalla Fipe (Federazione dei pubblici esercizi), ha criticato il Ddl ma ha anche presentato un documento, con il quale si fanno delle proposte alternative, e ha illustrato l’attività di un ”Istituto di ricerca e organizzazione tempo libero e pubblici esercizi” che, sotto la guida della psicologa Vera Slepoj, ha il compito di tracciare un rapporto conoscitivo sul tema.

Per gli ‘imprenditori della notte’ la nuova legge sulla
materia deve articolarsi su tre punti, questa la loro proposta, che mirano a combattere l’alcoolismo, la diffusione delle droghe e all’implementazione della sicurezza. Tra i numerosi punti è prevista anche la possibilità di effettuare controlli sulle persone, discriminare l’ingresso per soggetti non graditi e
presenza nei locali, in convenzione, di personale medico o paramedico.

Per seguire al meglio i giovani e non solo, gli imprenditori del Silb si sono agganciati al progetto già avviato a cura di Slepoj che prevede, dopo un anno di lavoro, attraverso dei focus group di giovani ed addetti ai lavori divisi per fasce d’età,
provenienza geografica, professione e scolarizzazione, di rilevare esigenze ed aspettative quanto a luoghi di aggregazione e loro caratteristiche in termini di offerta ma anche di
servizio.

In Italia attualmente ci sono circa 2.500 esercizi che svolgono attività di discoteca o sala da ballo, con una maggiore presenza in Lombardia (15,8%) seguita da Emilia Romagna (11,5%), Piemonte (10,1%), Toscana (9,0%) e Veneto (8,1%), dando occupazione a circa 30 mila addetti.