Come è noto, una recente sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito che le norme italiane dirette ad imporre l’ostensione del crocifisso nei locali scolastici violano il principio della neutralità confessionale della scuola pubblica, corollario del diritto dei genitori di educare i propri figli secondo le proprie convinzioni religiose e filosofiche.
La sentenza non ha mancato di suscitare vivaci reazioni e prese di posizione da parte politica e anche da parte dell’opinione pubblica, determinando una pregiudiziale contrapposizione di schieramenti, riflessi anche nei toni del dibattito modenese, che ha nuociuto al confronto ed alla comprensione del problema e delle sue implicazioni.
Si tratta di una decisione corretta alla luce dei principali strumenti internazionali diretti alla tutela dei diritti dell’uomo? O forse la Corte di Strasburgo ha disconosciuto il carattere storico, tradizionale e culturale del crocifisso, carattere che – per la giurisprudenza amministrativa italiana – ne giustifica l’ostensione nelle aule?
Su questi interrogativi, che aprono ad ulteriori considerazioni sulla libertà di coscienza e la laicità dello Stato, il Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia promuove una tavola rotonda su “Il crocifisso e la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo”, che metterà di fronte un qualificato gruppo di docenti dell’Ateneo: il prof. Marco Gestri, ordinario di Diritto dell’Unione Europea, il prof. Massimo Jasonni, ordinario di Diritto Canonico, il prof. Francesco Belvisi, docente di Filosofia e Sociologia del Diritto, il prof. Vincenzo Pacillo, docente di Diritto ecclesiastico e delle religioni, ed il prof. Luca Vespignani, docente di Diritto costituzionale.
L’atteso appuntamento, aperto a tutti gli interessati, si svolgerà mercoledì 18 novembre 2009 alle ore 12.00 nell’aula O del Dipartimento di Scienze Giuridiche (via San Geminiano 3) a Modena e sarà presieduto dal prof. Aljs Vignudelli, ordinario di Diritto costituzionale.