Mercoledì 11 novembre si inaugura la stagione 2009-2010 del Teatro Storchi di Modena. Apre la stagione uno degli spettacoli più attesi dell’anno La Tempesta di W. Shakespeare di cui è protagonista Umberto Orsini per la regia di Andrea De Rosa, spettacolo che arriva a Modena a pochissimi giorni dal debutto nazionale di Napoli. Prodotto da Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro Stabile di Napoli, Teatro Eliseo, lo spettacolo resterà in scena al Teatro Storchi sino a domenica 15 novembre.
Con alle spalle un percorso di studi e regie di testi tragici – soprattutto nelle riscritture di autori come Hofmannsthal (Elettra) e Schiller (Maria Stuart) – Andrea De Rosa affronta per la prima volta il teatro di Shakespeare, condividendo l’esperienza con Umberto Orsini dopo il loro fortunato incontro nel Molly Sweeney di Brian Friel nel 2007.
Insieme a Umberto Orsini, che per la prima volta nella sua straordinaria carriera interpreta il personaggio di Prospero, recitano Flavio Bonacci (Antonio), Rino Cassano (Ariel), Gino De Luca (Ferdinando), Francesco Feletti (Sebastiano), Carmine Paternoster (Marinaio), Rolando Ravello (Calibano), Enzo Salomone (Gonzalo), Federica Sandrini (Miranda), Francesco Silvestri (Alonzo), Salvatore Striano (Marinaio).
Prospero, duca di Milano, viene spodestato dal fratello Antonio con la complicità di Alonso, re di Napoli. Abbandonato, insieme alla piccola figlia Miranda, su una scialuppa in balia delle onde, approda miracolosamente su un’isola deserta. Una volta qui, grazie alle sue arti magiche, libera Ariel – spirito dell’aria – dall’albero in cui una strega, Sicorax, l’aveva intrappolato e lo costringe a diventare fedelissimo esecutore di ogni suo ordine. Anche Calibano, essere abietto e ingenuo, figlio di Sicorax, viene sottomesso al potere del mago.
Dopo dodici anni di confino, grazie ai suoi artifici, Prospero scatena una tempesta che causa il naufragio di una nave sulla quale si trovano molti nobili napoletani, tra i quali proprio suo fratello Antonio e il re Alonso, con il figlio Ferdinando. Tutti i passeggeri si salvano approdando sull’isola ma il giovane Ferdinando, in virtù di un incantesimo, si ritrova da solo e piange la morte del padre, che crede di aver visto annegare. Nel suo girovagare incontra Miranda e se ne innamora. Dall’altra parte dell’isola, intanto, anche Alonso è convinto che suo figlio sia morto e Ariel, per ordine del suo padrone, ne approfitta per farlo sprofondare in un dolore che lo conduce lentamente alla pazzia. È proprio grazie a questa pazzia, in realtà, che Prospero riesce ad ottenere il pentimento di tutti; concede il suo perdono e acconsente al matrimonio tra Miranda e Ferdinando. Infine, dopo aver rinunciato alla magia, restituisce ad Ariel la sua libertà e salpa per l’Italia lasciando sull’isola soltanto Calibano.
“La tempesta di Shakespeare – scrive Andrea De Rosa– somiglia a un labirinto. Come in una casa di specchi, ogni volta che intravedi una via d’uscita, essa si rivela essere dalla parte opposta. Come in un miraggio o in un sogno, ogni volta che provi ad afferrare qualcosa, l’oggetto su cui credevi di aver messo le mani si dilegua. Finchè capisci che ciò che conta non è l’uscita e che non c’è nulla da afferrare. Stare ad ascoltare le domande che il testo ti pone e restarci dentro (restare dentro alle domande, al labirinto) è l’unica via”.
Riprendono gli appuntamenti della rassegna Shakespeare è come un pezzo di carbone? Il primo degli appuntamenti è quello che si terrà in occasione delle repliche modenesi de La Tempesta. Sabato 14 novembre alle ore 17.30, nel foyer del Teatro Storchi, Umberto Orsini e la compagnia de La Tempesta incontreranno il pubblico in un incontro dal titolo ‘La Tempesta’ ovvero la grande magia del teatro. Introduce l’incontro Claudio Longhi.