denaro_2Assomiglia sempre di più ad un percorso ad ostacoli l’accesso al credito per le piccole imprese del commercio, del turismo e dei servizi. Anche nei primi mesi del secondo semestre la percentuale di risposte negative delle banche alle richieste di finanziamento si conferma alta, così come i tempi di erogazione tendono a dilatarsi e il livello di garanzie richieste agli esercenti ad aumentare d’importo. Tutto questo pur precisando che con le banche locali il rapporto, di norma, è meno difficoltoso grazie alla reciproca conoscenza che aiuta a far emergere il vero valore delle imprese e dei progetti. Tra i tanti e nettamente prevalenti segnali negativi, da sottolineare, che si registra un incremento delle operazioni di finanziamento attraverso l’applicazione dell’Accordo anti-crisi sottoscritto dalla Provincia: “E’ l’unico aspetto positivo”, rileva Confesercenti Modena che auspica si sviluppi un coordinamento provinciale per l’impiego delle risorse messe a disposizione da Enti pubblici e Comuni per agevolare l’accesso al credito a tante piccole aziende.

Dalla sua attivazione l’accordo ha fatto registrare l’erogazione di liquidità aggiuntiva per 12 milioni d’euro oltre a due milioni di euro per anticipare la cassa integrazione. Più in generale si riscontra un incremento delle operazioni con richiesta di garanzia dei Confidi del 50% rispetto al 30% degli anni scorsi. Non va inoltre dimenticato l’avvio della “moratoria” delle rate di mutuo prevista dall’Avviso Comune sottoscritto lo scorso 3 agosto 2009 tra le Associazioni di Categoria e l’ABI. Un accordo che andrebbe reso fruibile ad un maggior numero di imprese eliminando il vincolo che lo vieta a quelle beneficiarie di contributi pubblici.

Rispetto all’evoluzione della situazione, l’Osservatorio di Confesercenti Modena, anche nei primi mesi del secondo semestre, denuncia che la media di risposte negative continua ad oscillare intorno al 25%, senza contare gli inviti a ritirare la domanda. Nei casi in cui si arrivi all’erogazione del credito i tempi si allungano fino 5-6 settimane. Aumentano, inoltre, le garanzie richieste da parte degli istituti bancari, garanzie che in molti casi arrivano al 50% dell’importo complessivo.

“E’ indispensabile – conclude Confesercenti – che tutti operino per creare condizioni utili alla ripresa, a partire dall’accesso al credito; deve essere chiaro infatti, che, allo stato attuale, la situazione rischia seriamente di peggiorare ancora; in particolare preoccupa il fatto che quando le imprese inizieranno a consegnare i bilanci consuntivi relativi 2009, si possa procedere all’applicazione secondo criteri puramente matematici dei parametri di Basilea 2. Se così fosse molti problemi si acuiranno in modo pesante e certamente non si può aspettare che arrivi una modifica normativa, pur auspicabile”.