“Esprimiamo la nostra piena solidarietà all’Italia dei valori ed al suo leader Di Pietro relativamente all’ordine del giorno di censura votato dal Consiglio provinciale bolognese. Per quanto distanti dai “dipietristi“ non possiamo che condividere le critiche rivolte ad un Capo dello Stato che non adempie al proprio mandato. Napolitano, infatti, dovrebbe essere il supremo garante della Carta Costituzionale, ma le parole che ama spendere più di frequente riguardano soltanto la sollecitazione alla ratifica dell’antidemocratico trattato di Lisbona”.“Sulle sparate secessioniste della Lega Nord, sul lodo Alfano ed ora sullo scudo fiscale, invece, solo assordanti silenzi. Secondo molti il Presidente della Repubblica non è criticabile, nonostante tutto. Noi crediamo, tuttavia, che il tanto invocato (spesso giustamente) rispetto delle Istituzioni non possa trasformarsi nel cuscino che soffoca libertà e verità. Unità nazionale e legalità sono valori sacri. Ce ne freghiamo del politicamente corretto, e se, come evidenziano i fatti, il Capo dello Stato non si riconosce nei principi della nostra Costituzione, ebbene noi non ci riconosciamo in lui: Napolitano non è il nostro presidente”.
E’ quanto dichiara Antonio Del Prete, segretario regionale di “Gioventù Italiana”, movimento giovanile de “La Destra”, e responsabile nazionale de “la Destra” per l’Università e la ricerca scientifica.