A volte più, a volte meno, ma gli italiani restano pessimisti sul proprio futuro, su quello del
Paese e sulla possibilità che negli scenari internazionali diminuisca il rischio di nuove e vecchie guerre. La fotografia emerge dal sondaggio di fine anno realizzato da Doxa-Gallup per
rilevare le previsioni che la gente fa per il 2004.


Per se stessi gli italiani, secondo i 1.016 intervistati,
prevedono un nuovo anno peggiore del 2003 nel 38% dei casi, migliore nel 27%, senza cambiamenti nel 35%. Lo scarto fra ottimisti e pessimisti è quindi negativo, -11, differenza che l’anno scorso era meno sensibile: -5. Le percentuali di coloro
che vedono un 2004 difficile sono alte sia fra gli uomini sia fra le donne, ma soprattutto fra adulti e anziani.

Le previsioni sull’andamento dell’economia sono a tinte fosche, ma leggermente meno di quanto lo erano un anno fa. Allora chi indicava maggiore prosperità per il nuovo anno era l’11%, questa volta è il 13%. Chi intuiva più difficoltà
economiche per il 2003 era il 42%, stesso dato rilevato quest’anno. Tanti anche coloro che non vedono cambiamenti: erano il 47%, sono il 44%.

Anche sul tema disoccupazione il pessimismo dilaga, ma meno rispetto a fine 2002. Nel 2004 ci sarà un aumento dei senza lavoro secondo il 48% degli intervistati (contro il 56% della fine dell’anno scorso). Gli ottimisti sono passati invece dal 10
al 16%. Inoltre il 67% di coloro che hanno un lavoro, considera sicuro il proprio posto, ma il 25% pensa di essere esposto al rischio disoccupazione. Il 33% ritiene che non avrebbe difficoltà a trovare subito un nuovo impiego, ma molti di più
(esattamente il 53%) intuiscono che incontrerebbero tempi lunghi e difficoltà.

Un quadro negativo viene dipinto poi sul clima sindacale che l’Italia vivrà nel 2004. Solo il 6% (nel 2002 era il 4%, nel 2001 il 6% e nel 2000 il 7%) prevede una diminuzione degli scioperi e delle vertenze, il 51% parla di inasprimento dei
conflitti sindacali (56% nel 2002, 49% nel 2001 e meno del 40% negli anni precedenti).

Infine la situazione internazionale. Nel 2002 il risultato era stato di gran lunga il più negativo degli ultimi anni, ma per il 2004 si registra un ulteriore aumento del pessimismo. Il 72% vede infatti un pianeta tormentato da molti conflitti, un dato che nel 2002 era del 59%, nel 2001 del 54%, dopo il 38% del 2000 e il 29-33% del periodo 1997-1999. Solo il 3% prevede un 2004 abbastanza tranquillo, contro il 4% dell’anno prima e il 10-11% del 2000-2001.

I ricercatori fanno notare, però, che l’aumento al 72% del pessimismo in questo settore potrebbe essere legato alla contemporaneità del periodo in cui sono state realizzate le 1.016 interviste con l’attentato di Nassiriya: ”La gente, in quei giorni – spiegano alla Doxa-Gallup – solo a sentire parlare
di guerre, rabbrividiva”.