E’ arrivata al decennale l’iniziativa della Camera di Commercio finalizzata a erogare contributi alle imprese modenesi che intendono dotarsi di sistemi di sicurezza per affrontare il problema della microcriminalità. Un bilancio dei risultati.
Il “Fondo per la Sicurezza” è stato avviato nel 1999 dalla Camera di Commercio in collaborazione con la Provincia di Modena e i Comuni del territorio, che ad oggi ammontano a 30. L’iniziativa ha riscosso fin da subito notevole interesse da parte delle imprese ed anche da parte di istituzioni di altre province della regione, che hanno replicato il bando anche nei loro territori di competenza.
I contributi erogati in questo decennio (dal 1999 al 2008) hanno consentito a 1.650 imprese della provincia di dotarsi dei più avanzati sistemi di protezione dalla microcriminalità quali: sistemi antintrusione con allarme acustico, videosorveglianze a circuito chiuso, sistemi passivi quali vetri antisfondamento, blindature, casseforti e antitaccheggio.
La Camera di Commercio di Modena ha messo in campo in dieci anni di “fondo sicurezza” (1999-2008) risorse pari a euro 921.000; nell’anno 2009, per il quale è in corso l’analisi delle domande di contributo presentate, le risorse stanziate ammontano a euro 150.000 che portano la cifra stanziata complessivamente a 1.071.000 euro.
Le imprese che hanno richiesto il contributo nel 2009 sono 206, che sommate alle 1.650 già finanziate dal 1999 al 2008, danno un totale di 1.856 imprese.
Venendo ai dati più recenti, negli ultimi due anni già rendicontati, 2007 e 2008, sono state finanziate 350 imprese della provincia. Se il numero totale di impianti finanziati per ciascuna annualità è identico (175 ogni anno), cambia però la tipologia: in netta evidenza il calo dei sistemi antirapina, che da 51 nel 2007 scendono a 33 nel 2008. Viceversa aumentano gli impianti di videosorveglianza a circuito chiuso: dai 51 del 2007 siamo passati ai 70 del 2008. Molto diffusi anche gli impianti antintrusione, seppur con un lieve calo da 68 a 60, mentre sono più che raddoppiati i sistemi passivi finanziati, passati dai 5 del 2007 ai 12 del 2008.
Analizzando i settori di attività, si scopre che nel 2007 la maggior parte di imprese che hanno realizzato impianti di sicurezza sono negozi (49) e bar-ristoranti (44), seguiti da tabaccherie (19) e farmacie (14). Queste ultime hanno installato quasi esclusivamente impianti antirapina (13 su 14), seguite dai negozi (10) e dai pubblici esercizi (9).
Anche nel 2008 la maggior parte degli impianti è stata realizzata da negozi di vario genere (60); seguono i pubblici esercizi (26), le tabaccherie (18), i concessionari d’auto e le officine (13). Gli antirapina sono stati installati per lo più presso le tabaccherie (8), i negozi (8), le farmacie (5) e i pubblici esercizi (5).
Per quanto riguarda invece la diffusione sul territorio, nel 2008 le imprese beneficiarie dei contributi erano ubicate in 26 diversi comuni. Il comune capoluogo si distacca nettamente dagli altri, con 50 impianti finanziati nel 2007 e 60 nel 2008: in sostanza circa un terzo degli impianti finanziati nei 2 anni è stato realizzato a Modena. Se poi consideriamo esclusivamente gli impianti antirapina, nel 2007 a Modena ne sono stati installati circa un terzo del totale (18 su 51), mentre nel 2008 la diffusione nel capoluogo è salita al 51,5% (17 antirapina su 33). Si tratta di un dato significativo, che può essere spiegato da un lato con il maggior rischio criminalità percepito dai cittadini, dall’altro con la maggiore attenzione che i commercianti di Modena prestano al problema. Non si può trascurare neppure l’aspetto legato all’informazione e alla promozione dell’iniziativa, che probabilmente nel capoluogo ha avuto maggior diffusione.
Nel 2007, dopo Modena, i comuni più coinvolti sono stati Sassuolo con 17 impianti di sicurezza finanziati, Carpi con 16 e Pavullo con 15. Nel 2008, Carpi segue Modena con 21 impianti finanziati, poi troviamo Pavullo con 11 e di seguito Sassuolo e Formigine con 9 impianti ciascuno.