Attraverso le opere di artisti contemporanei 10 gallerie di Modena – e per la prima volta anche due di Carpi e due di Sassuolo – partecipano alla nona edizione del festivalfilosofia sulla comunità. Le gallerie hanno risposto al tema con una propria progettazione autonoma che attraversa gli stili di vita, la società contemporanea, le sue forze di aggregazione, ma anche la contaminazione tra le diverse etnie, la memoria collettiva e la libertà – o solitudine – del singolo rispetto alla comunità.
Presso i Magazzini Criminali in piazzale Gazzadi a Sassuolo, il fotografo Fabio Boni espone “Dentro le case con le persone” a cura di Luiza Samanda Turbini. La mostra riporta alla vista ritratti familiari normalmente presenti nelle case di ciascuno di noi: alcune di queste fotografie sono esposte e visibili tutti i giorni, sui mobili, accanto al letto, sulle vetrine, nei soggiorni. In mostra in uno spazio pubblico, queste immagini attivano per i visitatori un prezioso esercizio di memoria comune.
Container Art Gallery propone, “Connections” mostra di Stefano Fioresi e Patrizia Giacobazzi: i soggetti delle opere esposte sono tratti da foto scattate durante viaggi di ricerca, nel caso di Fioresi, e a Sassuolo, suo paese natale, nel caso di Giacobazzi. Nelle opere di Fioresi si rappresentano immagini di vita quotidiana di una delle più importanti metropoli del mondo, New York, in un modo che appare del tutto in continuità con quella di una città di provincia come Sassuolo, il cui patrimonio artistico viene catturato negli scatti di Patrizia Giacobazzi. Le opere vengono esposte affiancate/alternate/unite tra loro da “fili connettivi” ideali, e al tempo stesso reali, così che entrino a far parte le une delle altre.
In mostra anche l’installazione “Sogno di un Avatar”, di Alessandro Zannier, ispirato al suo nuovo album “Le Notti Di Oz”.
Da segnalare poi presso la Galleria Paggeriarte la videoinstallazione di Daria Menozzi “Moltitudine pubblica#1”: allestisce i volti dei singoli che dormano comunità, e specificamente quella di Spilamberto, in un montaggio che attraversa generazioni e culture.
Ogni anno il festivalfilosofia ha prodotto un’immagine ufficiale che ha interpretato in modo creativo il tema dell’edizione. Diffusa sul sito web e sui muri delle città nei giganteschi manifesti 6×3, questa immagine ha rappresentato il festival e la sua volontà di comunicare il sapere in forme inconsuete e popolari. La mostra “Manifestival” che arreda le pareti del grande corridoio dell’Ospedale di Sassuolo riunisce tutte queste immagini e porta il segno del festival anche a chi non può ritrovarsi quest’anno assieme agli altri nelle piazze della città.